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Covid 19

Gambotto, medico vaccino anti-Covid: “Cerotto con 400 aghi, a breve la sperimentazione sull’uomo”

Andrea Gambotto, il medico barese che guida il team di ricercatori dell’Università di Pittsburgh, ha spiegato come dovrebbe funzionare il vaccino anti-Covid che stanno mettendo a punto in laboratorio: “E’ un cerotto dotato di 400 micropunture erogate da sottilissimi aghetti da applicare sul braccio o sulla spalla. Una data possibile? Marzo 2021, ma dipende da quando cominceremo la sperimentazione sull’uomo”.
A cura di Ida Artiaco
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"Da alcune settimane sono partiti gli studi sui topi, ma speriamo di proseguire al più presto con la sperimentazione sull'uomo. Una possibile data per la disponibilità del vaccino? Marzo 2021, anche se speriamo prima". Andrea Gambotto guida il team di ricercatori dell'Università di Pittsburgh che sta mettendo a punto e testando un vaccino anti Covid-19. Originario di Bari, città nella quale ha conseguito la laurea, da 25 anni vive e lavora in Pennsylvania, Stati Uniti, dove in passato ha studiato vaccini per la Sars, la Mers, l'influenza aviaria ed anche l'ebola. In una intervista al Corriere della Sera ha spiegato come dovrebbe funzionare quello contro il nuovo Coronavirus e che in che tempi potrebbe diventare disponibile su scala globale.

"Il nostro è stato il primo vaccino ad essere pubblicato su una rivista scientifica. Lo abbiamo ribattezzato PittCoVacc. Abbiamo applicato una proteina, che si chiama Spike, su un cerotto, un sistema molto semplice da generare ed efficace. La proteina in questione si trova sulla superficie del virus, che la usa come chiave di entrata nella cellula. Noi abbiamo preso questa sorta di chiave, l'abbiamo generata sinteticamente in laboratorio e la utilizziamo come vaccino. Il sistema immunitario a sua volta fa degli anticorpi che bloccano l'ingresso del virus nella cellula e quindi non si verifica più la malattia virale".

Il cerotto in questione argo 1,5 centimetri è dotato di 400 micropunture erogate da sottilissimi aghetti da applicare sul braccio o sulla spalla. "Il principio possiamo dire che sia lo stesso del vaccino anti-vaiolo. Lo strato superficiale della cute è una delle zone migliori per somministrare un vaccino perché è la prima barriera che ci difende da batteri e virus. La risposta immunitaria in questo modo è molto più potente rispetto a quella che si ottiene con una normale puntura. Inoltre, c'è una concentrazione del vaccino molto più elevata, tutte le cellule immunitarie vanno ad attaccare l'invasore e basta una quantità minore di vaccino per dare l'immunità".

Sulle tempiste della messa a punto del vaccino, Gambotto ha le idee chiare. "Marzo 2021 è una data possibile, ma vorremmo cercare di farlo prima. Tutto dipende dalla sperimentazione sull'uomo, che potrebbe partire massimo a giugno prossimo, e soprattutto se i risultati sono positivi. Noi siamo partiti con la sperimentazione sui topi. Sono già 8 settimane che abbiamo immunizzato questi animali. Ogni settimana preleviamo loro il sangue e già dalla seconda abbiamo cominciato ad avere anticorpi specifici per il Sars-Cov. Ma ci sono ancora molti studi bisogna fare, per confermare quello che abbiamo osservato nella Mers e nella Sars. Poi potremmo fare dei test sugli umani, ma prima ci vuole approvazione iniziale dell'Fda, che comporta uno o due mesi. Una volta che la sperimentazione comincia, avremo bisogno di 8/12 settimane per verificare se il vaccino funziona, poi a quel punto si decide dove andare".

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