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G20: ultima giornata di lavori. Letta: “Dall’Italia aiuti umanitari alla Siria”

La questione siriana sarà al centro dei vertici bilaterali di oggi. Stati Uniti e Francia spalleggiati da Israele e Turchia, mentre tutti gli altri leader sono contrari all’intervento armato.
A cura di Davide Falcioni
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Sarà ancora la questione siriana a tenere banco nella giornata di oggi, la seconda e ultima di lavori al summit del G20 di San Pietroburgo. Ieri è emersa la profonda spaccatura tra gli Stati Uniti – spalleggiati da Francia, Israele e Turchia e intenzionati a portare avanti l'opzione militare – e praticamente tutti gli altri principali Paesi: l'Italia ha ribadito il suo netto "no" all'attacco e auspicato una soluzione politica. La Cina ha messo in guardia sull'aumento del prezzo del petrolio, mentre l'Onu ha chiarito ancora una volta che la guerra non è la soluzione alla crisi. Sopra tutti, però, c'è la Russia, che ha persino ventilato la possibilità di una catastrofe atomica in caso di attacco ai siti nucleari siriani. E stamattina è stata emersa anche la posizione belligerante dell'Iran, che avrebbe minacciato attacchi all'ambasciata Usa di Baghdad in caso di inizio dei bombardamenti aerei su Damasco. Quello che è certo è che le divergenze non sembrano conciliabili, malgrado per Obama sia in programma un tour de force di incontri bilaterali nella giornata odierna.

Il presidente Usa incontrerà infatti il leader cinese, Xi Jin Ping, poi nel primo pomeriggio sarà la volta del presidente francese, Francois Hollande. Entrambe gli appuntamenti avranno al centro la questione siriana, col leader di Pechino principale oppositore (insieme a Mosca) dell'intervento militare Usa e l'inquilino dell'Eliseo unico leader europeo ad appoggiare esplicitamente la decisione del presidente Obama, che in coda al summit incontrerà le associazioni russe che si battono per i diritti dai gay: un appuntamento destinano a gettare benzina sul fuoco nei rapporti col Cremlino, già non poco compromessi. Ma in programma c'è anche un bilaterale tra il ministro degli esteri russo Lavrov e l'inviato dell'Onu in Siria Brahimi. Intanto il premier italiano Enrico Letta stamattina ha twittato: "Iniziamo ora riunione su aiuto umanitario a Siria e situazione rifugiati dell'area. Partecipiamo insieme ad altri 10 paesi donatori".

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