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Covid 19

Festa in famiglia dopo il lockdown, 14 positivi e 1 morto: “Pensavamo che il virus non esistesse”

In Texas, Stati Uniti, è scoppiato un mini focolaio di Coronavirus dopo una festa organizzata in famiglia per la nascita di una nipotina e la fine del lockdown: 14 persone sono risultate positive e la nonna è morta, un altro soggetto versa in condizioni critiche in terapia intensiva a Dallas. Tony Green, l’organizzatore dell’incontro: “Credevo che tutta questa storia del Covid-19 fosse una bufala, ma ho sbagliato e me ne pento”.
A cura di Ida Artiaco
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Una festa in famiglia dopo mesi di lockdown a causa dell'emergenza Coronavirus e per festeggiare la nascita della nipote si è trasformata in incubo per un gruppo di texani: 14 di loro sono risultati positivi e la nonna è morta proprio a causa di Covid-19. Un altro paziente è ricoverato in terapia intensiva e versa in condizioni critiche. La vicenda è stata riportata dalla NBC NewsTony Green, residente a Dallas, ha organizzato un incontro con una dozzina di familiari, durante il quale nessuno dei presenti ha indossato la mascherina o ha seguito particolari precauzioni. Era il 13 giugno scorso. Due giorni dopo, l'uomo e il suo fidanzato hanno cominciato a manifestare dei sintomi compatibili con quelli dell'infezione da Sars-CoV-2.

Qualche giorno dopo è toccato anche al suocero di Tony, Rafael Ceja, che ha viaggiato con la moglie da Dallas a Austin per far visita a una delle loro figlie e assistere alla nascita del loro primo nipote. La suocera e la cognata, a loro volta, sono risultate positive al virus, così come i genitori del neonato. Tony è stato ricoverato in ospedale il 24 giugno insieme al suocero, che ha sviluppato una grave forma di polmonite. Anche la madre del suocero, presente alla festa, è risultata positiva al Coronavirus ed è morta poco dopo, il primo luglio. Altre due sorelle di Ceja, una delle sue nipoti e un cognato sono stati infettati in un secondo momento, portando così il numero totale dei membri della famiglia a 14 contagiati.

"Credevo che tutta questa storia del Coronavirus fosse una bufala, uno scherzo – ha detto Tony alla stampa locale -. Ora mi sento in colpa, sapendo che quell'incontro ha in realtà provocato tanta sofferenza". E infine, ha fatto un appello: "Non potete immaginare quanto stia male solo al pensiero che sono stato io a convincere la mia famiglia che usare le mascherine era inutile. Ammetto di aver supportato le teorie negazioniste della pandemia. Ho sbagliato e me ne pento. A tutti quelli che come non ci credono dico: il virus è reale ed estremamente contagioso. Fate attenzione se non volete che i vostri cari si ammalino o addirittura muoiano".

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