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Esplode un portellone in volo Alaska Airlines, Usa ordinano messa a terra per 171 aerei

La Federal aviation administration (Faa), l’agenzia americana per la sicurezza in volo, ha ordinato la messa a terra dei Boeing 737 Max 9, il modello di aereo coinvolto nell’incidente dell’Alaska Airlines, costretto a un atterraggio di emergenza.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Dopo l'incidente che ha coinvolto un aereo dell'Alaska Airlines, costretto a effettuare un atterraggio d'emergenza 20 minuti dopo il decollo da Portland, in Oregon, a causa dell'esplosione di parte della fusoliera e di un finestrino sul volo 1282, le autorità Usa corrono ai ripari.

La Federal Aviation Administration del Dipartimento dei Trasporti statunitense, l'agenzia Usa preposta alla sicurezza aerea,  ha ordinato la "messa a terra temporanea di alcuni aerei Boeing 737 MAX 9", il modello dell'aereo Boeing, protagonista della tragedia sfiorata. Gli aerei, 171 velivoli in tutto il mondo, devono essere parcheggiati fino a quando non verranno eseguite le ispezioni di emergenza, che "richiederanno dalle quattro alle otto ore per aereo", ha spiegato in una nota l'agenzia.

L'ordine riguarda 171 jet Boeing 737-9 Max, si spiega nella nota rilanciata dalla Cnn. Il Max è stato soggetto a un fermo di quasi due anni dopo due incidenti mortali del suo modello Max 8 che presentava un difetto. Alaska Airlines ha riferito che 18 dei suoi Boeing 737 Max 9 sono stati sottoposti recentemente a ispezioni approfondite delle porte di sicurezza disattivate – del tipo di quella oggetto dell'incidente di ieri – e sono quindi tornati in servizio.

Il volo 1282 era partito dall'aeroporto Internazionale di Portland alle 17.05 locali per Ontario, in California. Ma poco dopo il decollo, l'equipaggio in cabina aveva segnalato un "problema di pressurizzazione".

Nessun ferito tra i passeggeri del Boeing 737 Max 9 dell'Alaska Airlines, in tutto 177 persone a bordo, compresi i 6 membri dell'equipaggio, ma le immagini del volo mostrano uno scenario da brividi: il pannello che si stacca, il buco nella fusoliera, il vento gelido che entra, la maschere di ossigeno che scendono e qualche indumento che vola fuori.

Al momento dell'incidente, l'aereo aveva toccato i 4876 metri di quota, prima di scendere per l'atterraggio di emergenza a 3000 metri, sotto la cui soglia la respirazione è considerata possibile per persone sane senza ossigeno extra.

Kyle Rinker, un passeggero sul volo, ha raccontato che un oblò si è staccato poco dopo il decollo. "È stato davvero improvviso. Appena siamo saliti in quota, l'oblò col pannello è semplicemente saltato via e non ce ne siamo accorti fino a quando le maschere dell'ossigeno non sono scese". Un' altra passeggera, Vi Nguyen, ha riferito di essere stata svegliata da un forte rumore durante il volo: "Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la maschera dell'ossigeno proprio davanti a me. Guardo a sinistra e un pezzo di parete dell'aereo è scomparso. La prima cosa che ho pensato è stata ‘sto per morire'". Evan Smith, un giovane passeggero seduto vicino al portellone di sicurezza volato via, si è visto sfilare di dosso la camicia, volata fuori per il potente risucchio da depressurizzazione. Fortunatamente il posto accanto al pannello strappato non era occupato. L'aereo era stato certificato idoneo al volo in ottobre ed era stato appena consegnato.

"Un evento raro", ha commentato Alaska Airlines, prima di annunciare che "ogni aeromobile sarà riportato in servizio solo dopo una manutenzione completa e ispezioni di sicurezza", spiegando che i controlli saranno conclusi in pochi giorni.

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