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Elisa sbranata dai cani in Francia mentre passeggia, il compagno: “Non è stato il suo cane”

L’autopsia sul corpo della giovane donna ha confermato che la sua morte è stata causata da morsi di cane ma otto mesi dopo quella terribile tragedia nessuno è riuscito a capire quale animale abbia attaccato la ventinovenne. In zona quel giorno era in corso una grossa battuta di caccia ma si sospetta anche del suo cane.
A cura di Antonio Palma
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"Aiuto ci sono alcuni cani che mi stanno minacciando", parte con questa telefonata di aiuto al compagno la drammatica storia di Elisa Pilarski, una 29enne francese sbranata viva dai cani mentre era a passeggio col suo cane Curtis, un esemplare di American Staffordshire terrier, nella foresta di Retz. Quando l'uomo è arrivato sul posto, però, ormai per la donna, incinta di sei mesi, non c'era più nulla da fare. Era a terra morta in un pozza di sangue. L'autopsia sul corpo della giovane donna ha confermato che la sua morte è stata causata da morsi di cane ma otto mesi dopo quella terribile tragedia, avvenuta nel novembre scorso, nessuno è riuscito a capire quale animale abbia attaccato la ventinovenne.

In zona quel  giorno era in corso una manifestazione che prevedeva una grossa battuta di caccia al capriolo a cui partecipavano oltre sessanta cani ma gli organizzatori assicurano che l'evento è avvenuto dopo il ritrovamento del cadavere della donna e che i cani, che del resto sono addestrati, erano tenuti al sicuro prima della caccia. Il compagno di Elisa dice di aver visto diversi di questi cani lungo il suo tragitto prima di trovare il cadavere della 29enne. I sospetti sono ricaduti anche sul cane della donna, soprattutto per la sua storia fatta di violenza e privazione da parte dei precedenti proprietari visto che è un cane salvato da un canile.

A quest'ultima ricostruzione non crede né il compagno della donna né la madre che da dal giorno della tragedia si battono perché Curtis venga salvato. "Non sarebbe mai andata a passeggiare da sola con un cane di cui non si fidava completamente " ha ricordato la madre di Elisa. "Se Curtis fosse stato cattivo sarebbe successo prima, so che Curtis è innocente, non avrebbe mai toccato Elisa" ha ribadito anche il compagno della donna Christophe Ellul. Maggiori certezze potrebbero giungere nelle prossime settimane quando arriveranno i risultati sui campioni di DNA prelevati 67 cani che partecipavano alla battuta di caccia per chiarire se possano essere stati in contatto con la vittima.

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