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Elezioni in Argentina 2023, i risultati definitivi: al ballottaggio Sergio Massa e Javier Milei

Il progressista Sergio Massa e l’ultraliberista Javier Milei si affronteranno al ballottaggio nella disputa per la Casa Rosada: il primo ha ottenuto il 36,1% delle preferenze e il secondo poco più del 30%. Gli elettori argentini torneranno alle urne per il secondo turno il 19 novembre. Chiunque vinca, dovrà risolvere la crisi economica con una inflazione al 138%.
A cura di Ida Artiaco
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Ancora nessun vincitore delle elezioni presidenziali in Argentina. Il progressista Sergio Massa e l’ultraliberista Javier Milei si affronteranno al ballottaggio nella disputa per la Casa Rosada. Gli elettori del Paese sudamericano torneranno alle urne il prossimo 19 novembre per il secondo turno.

Nello specifico, il peronista progressista Sergio Massa è in testa al voto delle presidenziali col 36,1%, seguito dall’ultra-liberista Javier Milei al 30,3%, mentre la conservatrice Patricia Bullrich (Jxc) insegue a distanza con oltre il 23%. In totale, erano cinque gli aspiranti presidenti tra i quali sono stati chiamati ad esprimere la propria preferenza circa 35 milioni di cittadini. Alla fine, Massa, candidato della coalizione Unión por la patria, è andato meglio del previsto, mentre Milei, candidato di La Libertad Avanza, non ha ottenuto il successo atteso.

Chi è Sergio Massa, il candidato progressista in vantaggio alle presidenziali

La folla acclama Sergio Massa.
La folla acclama Sergio Massa.

Massa, figlio di immigrati italiani e ministro dell'Economia nel governo uscente, ha conquistato voti inattesi alla vigilia soprattutto nell'area di Buenos Aires. "Chiunque governerà, avrà l’enorme compito di risolvere tanti problemi", aveva dichiarato al momento del voto riferendosi in particolare alla crisi economica che da tempo sta mettendo in ginocchio il Paese, con una inflazione al 138% e ben 4 argentini su 10 sotto la soglia di povertà.

Crisi che lo stesso Massa ha promesso di risolvere con politiche più attente ai mercati e tagli delle spese, ma con riguardo verso gli effetti sulla popolazione, dato che le reti di sicurezza sociale e i sussidi del governo sono fondamentali per molti argentini.

Chi è Javier Milei, l'ultra-liberista al ballottaggio in Argentina

Milei, invece, anti-abortista e per il quale i cambiamenti climatici sono una "farsa della sinistra", ha assicurato che "possiamo creare il miglior governo della storia". È stato lui il protagonista indiscusso della giornata elettorale: il candidato di La Libertad Avanza è stato accompagnato al seggio dalla sorella Karina. Centinaia di persone lo aspettavano, domenica mattina, all’Università tecnologica di Buenos Aires, dove ha ricevuto un’accoglienza da rockstar.

Javier Milei.
Javier Milei.

Ha ha promesso di tagliare la spesa (celebre resta il momento durante la sua campagna elettorale in cui ha brandito una motosega a rappresentare i tagli che intende fare), rendere il dollaro la moneta di corso legale e abolire la banca centrale, simbolo degli errori nella gestione economica e finanziaria del paese, attirando così il voto degli elettori arrabbiati per l’inflazione e la povertà che colpisce i due quinti della popolazione. Chiunque tra i due vinca, dunque, avrà molto da fare per risollevare le sorti di un'Argentina sempre più povera.

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