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“È stato divertente”, agenti lo colpiscono 26 volte col taser: incriminati per omicidio

Keith Murriel è morto nel retro dell’auto di servizio della polizia di Jackson, nello Stato del Mississippi, dove era esanime e immobilizzato dopo essere stato ripetutamente colpito con pistole stordenti.
A cura di Antonio Palma
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"È stato divertente, spero che stia dormendo" così uno degli agenti di polizia statunitense che fermarono Keith Murriel si rivolgeva, ridendo, a una collega mentre l'arrestato era nel retro dell'auto di servizio, esanime e immobilizzato dopo essere stato ripetutamente colpito con pistole stordenti. Il dialogo è una delle prove a carico dei tre agenti di polizia ora incriminati per l'omicidio del 41enne a Jackson, capitale dello Stato del Mississippi, in Usa.

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La morte dell'uomo risale alla sera di Capodanno del 2022 quando, durante un fermo per una presunta violazione di domicilio in un hotel poco prima della mezzanotte del 31 dicembre, il 41enne ha perso i sensi senza mai più riprendere conoscenza. A cinque mesi di distanza dai fatti, ora un gran giurì del Mississippi ha incriminato due degli agenti con l'accusa di omicidio di secondo grado e il terzo con l'accusa di omicidio colposo. I tre agenti dopo le accuse sono stati messi in congedo amministrativo e successivamente licenziati e arrestati ma sono liberi su cauzione in attesa del processo.

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Le autorità della capitale dello stato hanno diffuso un filmato della telecamera indossate dagli agenti da cui si ricavano i dialoghi tra i poliziotti ma soprattutto le fasi dell'arresto. Nel filmato si vedono gli agenti Avery Willis, Kenya McCarty e James Land che lottano per ammanettare Keith Murriel mentre apparentemente veniva stordito almeno 26 volte col taser nell'arco di 10 minuti.

I tre agenti incriminati
I tre agenti incriminati

Il video mostra McCarty con il ginocchio sulla schiena di Murriel e i tre agenti che tentano di bloccargli le mani dietro la schiena. Nel filmato si sente anche l'uomo di 41 anni che supplica gli agenti di smetterla di colpirlo con pistole stordenti. Dopo averlo ammanettato, gli agenti hanno poi adagiato l'uomo orizzontalmente sul sedile posteriore di un veicolo di pattuglia

La famiglia di Murriel ha intentato una causa all'inizio di quest'anno contro tutti e quattro gli ex agenti di polizia che erano intervenuti sul posto, accusandoli di aver abusato del loro potere e di non aver prestato assistenza medica durante l'arresto che ha portato alla morte dell'uomo.

"In quei filmati abbiamo visto azioni eccessive, scoraggianti e tragiche", ha dichiarato il sindaco della città aggiungendo: "Crediamo che non siano rappresentative della visione della sicurezza pubblica non solo di questa amministrazione ma anche di quella degli uomini e delle donne della polizia".

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