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Guerra in Ucraina

Discorso di Putin per la festa dell’Unità nazionale: “Inevitabile lo scontro con Ucraina neonazista”

Nuovo discorso di Vladimir Putin nel giorno in cui a Mosca si celebra la festa dell’Unità Nazionale: “Lo scontro della Russia con il regime neonazista emerso sul territorio dell’Ucraina era inevitabile. Per l’Occidente gli ucraini non esistono”.
A cura di Ida Artiaco
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"Lo scontro della Russia con il regime neonazista emerso sul territorio dell'Ucraina era inevitabile, e se a febbraio non fossero state intraprese azioni appropriate da parte nostra, tutto sarebbe stato lo stesso, solo da una posizione peggiore per noi".

È tornato a parlare in pubblico il presidente russo Vladimir Putin. Questa volta lo ha fatto nel giorno in cui a Mosca si celebra la festa dell'Unità nazionale, istituita nel 2005 e che ricorda la liberazione dagli invasori polacchi nel 1612.

Come riporta l'agenzia Tass, il numero uno de Cremlino nel suo breve discorso ha anche dichiarato che il popolo ucraino è la "vittima principale" della deliberata istigazione all'odio contro i russi. La Russia, ha aggiunto, è sempre stata vicina al popolo ucraino, nonostante lo scontro attuale.

"Abbiamo posto ai tentativi di distorcere la storia una solida barriera. La storia e la cultura nazionale sono la base dell'identità, della nostra mentalità, dei valori tradizionali, dell'istruzione dei giovani, e dello stato russo", ha aggiunto, accusando l'Occidente di non considerare l'Ucraina. "Lo vediamo anche nella natura delle ostilità. In generale, è come se gli ucraini non esistessero. Vengono gettati in un forno, e basta. È l'Ucraina, il popolo ucraino, la prima e principale vittima della deliberata sublimazione dell'odio verso i russi, verso la Russia", ha sottolineato ancora il leader del Cremlino.

Sempre oggi, Putin aveva invitato la popolazione civile di Kherson all'evacuazione. "La popolazione civile non deve soffrire", aveva sottolineato il presidente russo citato dall'agenzia Ria Novosti dopo aver deposto dei fiori sulla Piazza Rossa davanti al monumento al mercante Kuzma Minin e al principe Dmitry Pozharsky che nel 1600 guidarono le milizie che affrontarono gli invasori sconfiggendoli.

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