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Crisi politica in Israele, licenziati due ministri. Elezioni nel 2015

Il premier Benjamin Netanyahu ha tolto gli incarichi al ministro delle Finanze e a quello della Giustizia.
A cura di D. F.
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In Israele è crisi politica. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha infatto tolto gli incarichi a Yair Lapid, ministro delle Finanze, e Tzipi Livni, titolare del dicastero della Giustizia, leader rispettivamente dei partiti laici “Yesh Atid” e “Hatnua” che compongono l’attuale coalizione di governo. la mossa del premier porterà, con ogni probabilità, ad elezioni anticipate già nel 2015. I due ministri sono stati accusati di aver "criticato aspramente il governo in maniera intollerabile" soprattutto in merito alla contestazione alla legge sull’identità ebraica di Israele. Due notti fa un vertice fra Netanyahu e Lapid era finito in burrasca, mentre Livni aveva previsto le elezioni anticipate poche ore prima del licenziamento. Il voto, secondo l'ormai ex ministro, servirà a decidere "se Israele vuole essere uno Stato sionista o uno Stato estremista".

Secondo Ofir Yakunis, collaboratore di Benjamin Netanyahu, le elezioni si svolgeranno a marzo mentre a gennaio si terranno le primarie dei diversi partiti. Lapid, che conduce il secondo maggiore partito della coalizione dopo il Likud, accusa Netanyahu di "aver già siglato accordi sottobanco con Bait Ha-Yehudì di Naftali Bennett e i partiti religiosi per dare vita ad una nuova coalizione che porterà il Paese a destra". Intanto Yizhak Herzog, leader dei laburisti, lancia la sfida: "Sono pronto a guidare Israele".

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