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Guerra in Ucraina

Crimea, distrutto il principale ponte che collega alla Russia. Kiev rivendica: “È solo l’inizio”

Il ponte di Kerch – uno dei più importanti collegamenti tra la Russia la Crimea – è stato danneggiato a seguito di una massiccia esplosione sulla corsia dedicata al traffico ferroviario.
A cura di Davide Falcioni
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Il ponte di Kerch – uno dei principali collegamenti tra la Russia la Crimea – è stato danneggiato a seguito di una massiccia esplosione sulla corsia dedicata al traffico ferroviario.

Alcune immagini dell'infrastruttura mostrano un grande incendio in almeno due carrozze di un treno sul ponte e una vasta colonna di fumo nero. L'esplosione è avvenuta intorno alle 6 del mattino di oggi mentre un convoglio stava transitando, anche se non è immediatamente chiaro cosa l'avesse causata. Secondo i russi ci sarebbero anche due vittime.

Di certo vi è già un'esplicita rivendicazione da parte del governo ucraino. Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensy, ha infatti commentato su Twitter: "Crimea, il ponte, l'inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve tornare all'Ucraina".

Secondo alcune fonti di stampa russe l'incendio sarebbe partito da un serbatoio di carburante. Alcune immagini sembrano mostrare un secondo incendio a una certa distanza da quello principale e il crollo di una parte del ponte stradale che corre parallela ai binari del treno.

Sebbene sia necessario svolgere ulteriori indagini, appare chiaro che il ponte non è stato distrutto da un attacco missilistico ma da un atto di sabotaggio, probabilmente una bomba collocata su un camion o sullo stesso treno coinvolto dall'esplosione

Il ponte di Kerch ha un valore altamente simbolico per la Russia ma è soprattutto un'importante via di rifornimento logistico per le forze di Mosca in Crimea e nell'Ucraina meridionale occupata. I danni alla linea ferroviaria, in particolare, lasciano le forze russe nel sud con un'unica linea di rifornimento ferroviaria – tra Krasnodar e Melitopol.

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L'esplosione sul ponte è arrivata all'indomani del 70° compleanno di Vladimir Putin e in mezzo alle crescenti critiche in Russia sulla condotta della sua guerra contro l'Ucraina dopo una serie di battute d'arresto sempre più devastanti sul campo di battaglia nelle ultime settimane.

Raid russo, scollegata centrale nucleare di Zaporizhzhia

Nel frattempo la centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata scollegata dalla rete di alimentazione elettrica in seguito a un attacco russo: la denuncia è della società ucraina per l'energia atomica, Energoatom. "A causa di un nuovo bombardamento da parte delle truppe russe, l'ultima linea di comunicazione con il sistema di alimentazione a 750 kV della centrale nucleare di Dniprovska è stata danneggiata e disconnessa. Di conseguenza, la centrale nucleare di Zaporizhzhya è completamente scollegata. I generatori diesel si sono accesi automaticamente ma le riserve di carburante diesel disponibili per il lavoro in questa modalitè saranno sufficienti per 10 giorni", si legge nel messaggio postato su Telegram e riferito dall'agenzia ucraina Unian.

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