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Covid 19

Covid, variante Delta a Sydney: città di nuovo in lockdown dopo 44 nuovi casi

A Sydney, la più grande città australiana, verranno introdotte severe restrizioni dopo la scoperta di 44 nuovi positivi e nella convinzione che la stragrande maggioranza di questi abbia potuto circolare liberamente per giorni e infettare centinaia di altre persone. Il paese è molto indietro con la campagna vaccinale.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre nel Regno Unito ci si prepara a riaprire tutto e ad affrontare una nuova ondata con centinaia di migliaia di contagi, in Australia il governo ha deciso di adottare una strategia radicalmente opposta: a Sydney, la più grande città del paese, verranno introdotte severe restrizioni dopo la scoperta di soli 44 nuovi positivi e nella convinzione che la stragrande maggioranza di questi abbia potuto circolare liberamente per giorni e infettare centinaia di altre persone. Per evitare che il focolaio si espanda il governo dello stato del Nuovo Galles del Sud ha annunciato un nuovo lockdown a partire da oggi.

Ai residenti dello stato del Nuovo Galles del Sud – la cui capitale è per l'appunto Sydney –  sarà vietato spostarsi a più di 10 chilometri di distanza dalle loro case. L'attività motoria all'aperto sarà limitata a gruppi di due e solo una persona per famiglia potrà andare fare la spesa rimanendo nei negozi solo il tempo strettamente necessario per fare gli acquisti. Sarà anche vietato condividere la stessa auto con i membri di nuclei familiari diversi e a partire da domenica al massimo dieci persone potranno partecipare ai funerali.  La governatrice Gladys Berejiklian ha riconosciuto che le nuove regole sono "scioccanti", a maggior ragione dopo un anno e mezzo di pandemia, ma ha anche affermato che l'aumento dei contagi e la diffusione della variante Delta rendono necessarie misure eccezionali: "Il Nuovo Galles del Sud sta affrontando il periodo più complicato dall'inizio dell'emergenza sanitaria. A meno che non ci sia una riduzione significativa nei numeri, non vedo come saremo in grado di allentare le restrizioni entro venerdì prossimo".

Le severe restrizioni si sono rese necessarie non solo a causa dell'aumento dei contagi, ma anche perché l'Australia è ancora drammaticamente in ritardo con le vaccinazioni: "Non possiamo convivere con questo virus quando il nostro tasso di vaccinazione è solo al 9%. Perché se scegliamo di convivere con questo virus mentre i tassi di vaccinazione sono al 9%, vedremo migliaia e migliaia di ricoveri e morti", ha dichiarati la governatrice Berejiklian. La campagna vaccinale in Australia è iniziata a febbraio, quando il paese aveva pochissimi casi, ma il suo avanzamento è stato ostacolato da problemi di approvvigionamento e dai dubbi sugli effetti collaterali del siero AstraZeneca.

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