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Covid 19

Covid a Londra, il racconto di Rossella: “Poche mascherine e nessun controllo fino a 10 giorni fa”

La testimonianza di Rossella Nordio, che ha inviato a Fanapge.it una lettera per raccontare la situazione Covid a Londra, dove ha vissuto per tutto il 2020: “Mascherina non davvero obbligatoria nei luoghi aperti o chiusi (i cartelli ci sono, ma nessuno sta davvero a farla mettere) e pochi controlli. Questo è quello che ho visto”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine inviata da Rossella.
Immagine inviata da Rossella.
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Da domenica 20 dicembre Londra e il Sud dell'Inghilterra sono di nuovo in lockdown. La decisione di alzare l'allerta per il contagio da Coronavirus è stata comunicata dal premier Boris Johnson in seguito alla scoperta di una variante di Covid-19 che avrebbe una velocità di trasmissione fino al 70% superiore rispetto a quella conosciuta, cancellando di fatto anche il Natale. Entrando nel cosiddetto "tier 4", il livello massimo di rischio, i cittadini sono di fatto obbligati a restare a casa, con negozi non essenziali chiusi e invito allo smart working laddove è possibile. Ma fino ad una decina di giorni fa, alla fine del secondo blocco nazionale terminato a inizio dicembre, la situazione era ben diversa. Lo ha raccontato a Fanpage.it Rossella Nordio, una lettrice che ci ha inviato la sua testimonianza direttamente dalla City, in cui ha vissuto per tutto il 2020.

"Ho deciso di provare a raccontare alcune delle situazioni che ho vissuto di recente a Londra – ha cominciato Rossella – perché ho notato che spesso sono mancati racconti reali da persone che hanno vissuto tutto il 2020 nel Regno Unito. Io sono riuscita a tornare a casa da Londra per un pelo e vorrei raccontare la mia esperienza dall'ultimo finto lockdown (come lo chiamo io insieme a molti), al passaggio a tier 2 e poi 3 (zona rossa) a Londra, che hanno preceduto questo nuovo allarme e blocco del Regno Unito. Mascherina non davvero obbligatoria nei luoghi aperti o chiusi (i cartelli ci sono, ma nessuno sta davvero a farla mettere). Solo alcuni negozi o bar indipendenti in questi mesi riuscivano per propria volontà a farle indossare ai propri clienti. Chi mancava di voglia, lasciava entrare tutti senza dire una parola. Dove lavoro io addirittura ho dovuto litigare con dei clienti perché, a detta loro, io non avevo il diritto di chiedere loro di indossarla o una prova della loro esenzione. Viene fuori che è vero. Il sito del governo infatti scrive che chiunque abbia problemi di salute, siano essi evidenti o meno, è esente dall'uso di mascherina e non è tenuto a provarlo. Facile così: anche chi non è esente può andare in giro ovunque a diffondere il Covid. Inoltre, risulta che il tesserino è stampabile da chiunque da molti siti. Si può pagare o meno, ma questa è la realtà".

Secondo Rossella, "a Londra pochi hanno preso seriamente la situazione. Tutto il mondo è stanco, ma non è un buon motivo per mollare la presa. Nei mezzi di trasporto stessa storia, molti non indossano niente e nessuno va a disturbarli. Per strada la gente si è sempre riunita, tier 1, 2 o 3, nessuna differenza e spesso senza mascherina. Addirittura il primo giorno di lockdown tra novembre e dicembre un poliziotto in centro mi ha fermata mentre rientravo da lavoro perché non avevo una luce davanti sulla mia bici ed era semi buio. Dietro di me a Piccadilly Circus era pieno di gente che si riuniva o passeggiava indisturbata. Quando il governo italiano ha richiesto il test negativo per chi tornasse in Italia prima del 20 dicembre, io mi sono sentita male. Non per la richiesta, ma perché per ricongiungermi con la famiglia avrei dovuto regalare i miei soldi alle cliniche private. In Italia con massimo 70 euro ce la si fa. E quello richiesto dal dpcm in Italia sarebbe costato massimo 30 euro. A Londra 100 sterline per un test rapido è l'occasione che non ti vuoi far scappare. Nella mia ricerca ho visto cliniche che richiedevano fino a 300 sterline per un test che ti permettesse di salire sull'aereo (fit to fly). Non tutte le compagnie aeree lo richiedono, ma loro si guardano bene dal dirlo. Ora veniamo al mio test da 100 sterline. Prenoto per le 19 del giorno prima del mio volo. Arrivo in clinica in centro a Londra vicino a Charing Cross e vedo una coda fuori e tantissime persone sedute dentro (il posto era molto piccolo). Un po' di persone passavano con delle cartellette e distribuivano penne a tutti, senza essere igienizzate.  Quando è toccato a me entrare ho visto come venivano svolti i test e mi ha preso l'ansia. Sì, perché i medici indossavano gli stessi guanti di lattice con tutti i pazienti. Questa è la realtà. Quella che ho visto io".

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