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Guerra in Ucraina

Cos’è la black list di Putin e perché l’Italia è tra i Paesi ostili alla Russia

Il governo russo ha approvato una black list in cui ci sono tutti i Paesi che hanno imposto sanzioni a Mosca per via della guerra in Ucraina. Ci sono Stati Uniti, Regno Unito, Unione europea e molti altri. Ovviamente c’è anche l’Italia.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo russo ha appena approvato una lista di "Paesi ostili". Una vera e propria black list voluta da Putin che comprende tutti gli Stati che hanno imposto sanzioni alla Russia o che le hanno appoggiate e condivise. A riferirlo è la Tass, che ha diramato anche la lista contenuta nel decreto varato dal governo di Mosca: ci sono tutti i Paesi dell'Unione europea – Italia compresa, ovviamente – ma anche gli Stati Uniti, l'Ucraina, il Regno Unito, l'Australia, l'Islanda, il Canada, il Liechtenstein, Monaco, la Nuova Zelanda, la Norvegia, la Corea del Sud, San Marino, Singapore, Taiwan, il Montenegro, la Svizzera e il Giappone. Questi Paesi sono colpevoli – secondo Mosca – di aver compiuto "azioni ostili contro la Russia".

Secondo il decreto approvato dal governo russo, "lo Stato, i cittadini e aziende che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri che rientrano nell'elenco dei Paesi ostili potranno pagare in rubli". Le modifiche – secondo il Consiglio dei ministri – sono giudicate necessarie per garantire la stabilità finanziaria della Russia di fronte alla pressione delle sanzioni esterne. Ma non finisce qui: tutte le transazioni e le operazioni di società russe con cittadini e aziende di Paesi inseriti nella lista saranno approvate dalla commissione governativa per il monitoraggio degli investimenti esteri.

"Una società residente in Russia o una società straniera dall'elenco dei Paesi ostili deve richiedere il permesso di trattare, fornendo informazioni complete sul richiedente, incluso un documento sui titolari effettivi della società – si legge nel documento – Sulla base di un analisi dei documenti ricevuti e della natura del futuro accordo, si deciderà sull'approvazione o sul rifiuto di attuarlo. In questo caso, può essere rilasciata l'autorizzazione a condurre un'operazione, indicando le condizioni per la sua esecuzione". Bloomberg spiega che – sostanzialmente – Putin ha così diviso i creditori stranieri del debito in due categorie: gli obbligazionisti di Paesi che hanno sanzionato la Russia e tutti gli altri. Sempre secondo l'agenzia americana la Russia sta cercando di dimostrare che può continuare a onorare i suoi obblighi finanziari.

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