Coronavirus, Francia verso il blocco totale, ma oggi si vota in 35mila comuni per le amministrative

La Francia ha appena preso le stesse misure dell'Italia per contrastare la diffusione del coronavirus. I contagi dell'infezione sono già raddoppiati in tre giorni. Chiusi dalla mezzanotte i negozi non essenziali, i bar e i ristoranti, e i cittadini sono stati invitati a non uscire da casa, se non per fare la spesa o per fare un po' di attività fisica all'aperto. Lo scorso 12 marzo il presidente Macron aveva già disposto la chiusura delle scuole. Eppure oggi i seggi saranno aperti regolarmente nel Paese per il primo turno delle elezioni municipali. Ed è scattata la polemica.
Sono 48 milioni i cittadini chiamati a votare per rinnovare i sindaci di 35mila comuni, tra cui il primo cittadino di Parigi, e i consiglieri comunali. I 70mila seggi elettorali previsti si sono aperti alle 8, il secondo turno è previsto il 22 marzo. Ma le misure adottate per la fase tre dell'epidemia certamente influiranno sui francesi chiamati al voto, e ne risentirà il tasso di affluenza. Il ministero dell'Interno pubblicherà i dati dell'affluenza fino alle 20, quando chiuderanno i seggi e inizierà lo spoglio delle schede.
Da più parti era stato chiesto infatti al governo di posticipare l'appuntamento elettorale. Ultima la presidente della regione occitana, la socialista Carole Delga, che dopo l'annuncio dei provvedimenti di chiusura fatto dal premier Philippe, ha chiesto di rimandare il voto. "Alla luce delle ultime dichiarazioni del primo ministro e della crescente preoccupazione della popolazione, penso che la cosa più sensata sarebbe quella di ritardare le elezioni municipali", ha scritto su Twitter.
Il numero 2 dei repubblicani al Senato, ha ritenuto però che "aver tenuto queste elezioni municipali in queste condizioni è un'aberrazione". Tuttavia quando il governo aveva preso in considerazione la posticipazione del voto, dall'opposizione era arrivare una levata di scudi contro quello che veniva definito "un colpo di stato istituzionale".
Il presidente dei repubblicani, Christian Jacob, ha detto che il presidente Emmanuel Macron vorrebbe ritardare le elezioni per nascondere la battuta d'arresto che i sondaggi prevedono per il suo partito alle elezioni comunali. Il governo, ottenute le rassicurazioni dal comitato scientifico, ha optato per andare avanti con il voto.
Ma i cittadini non ci stanno, e hanno paura. Sui social circola l'hashtag #jeniraipasvoter (io non andrò a votare) che invita appunto a boicottare le elezioni municipali. L'hashtag è stato lanciato in contrapposizione all'invito ‘io andrò a votare', ma mentre il primo conta oltre 2mila tweet, il secondo è fermo a ottanta. L'hashtag ‘restate a casa' è già oltre 40mila tweet da ieri.
Le misure di sicurezza ai seggi
L'impatto, hanno assicurato gli esperti, è simile a quello riscontrato in un supermercato, o in uno stabilimento che rimane aperto, purché vengano rispettate alcune misure eccezionali. Pertanto, nei seggi ci saranno gel per igienizzare le mani, una persona dedicata alla pulizia, segni sul pavimento per mantenere la distanza tra gli elettori e avvisi che ti ricordano di evitare i contatti tra i cittadini. I presidenti dei seggi elettorali devono dare la priorità alle persone anziane e vulnerabili per evitare che rimangano in fila per molto tempo.