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Complottista impara tecniche di sopravvivenza su YouTube e porta figlio 13enne a vivere nei boschi: morti

A due anni dalle terribile scoperta dei corpi nei boschi del Colorado, i terribili dettagli della tragedia familiare ora ricostruiti dal padre dell’adolescente. “Vogliono davvero fondere l’uomo con la macchina, e mi rifiuto di permettere che lo facciano a me o a mio figlio” scriveva la donna.
A cura di Antonio Palma
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"So che probabilmente sembro una teorica della cospirazione, ma ci sono complotti folli per portarci via l'anima e l'umanità” così scriveva a un amico Rebecca Vance, poche settimane prima di scappare dalla vita quotidiana e isolarsi portando con sé la sorella e il figlio 13enne in zona remote nella natura selvaggia del Colorado, in Usa. Una scelta estrema che ha portato al tragico decesso di tutti e tre per freddo e malnutrizione.

I terribili dettagli della tragedia familiare, scoperta nel luglio del 2023, raccontati ora dal padre del 13enne ed ex compagno della donna insieme al giornalista Ted Conover. Secondo quanto ricostruito, tutto era iniziato durante la pandemia covid, quando la donna aveva lasciato il lavoro e aveva ritirato il figlio adolescente da scuola, decidendo di fargli da insegnante nel loro appartamento.

Da quel momento la donna si è addentrata sempre di più nelle teorie del complotto coinvolgendo anche la sorella Christine. "Vogliono davvero fondere l'uomo con la macchina, e mi rifiuto di permettere che lo facciano a me o a mio figlio. Non so quando tutto questo accadrà, ma penso che sia importante che le persone se ne vadano finché possono" scriveva la donna.

Con la sorella, alla fine di agosto 2022, aveva deciso quindi di mollare tutto e trasferirsi nella natura selvaggia delle montagne del Colorado trascinando anche il figlio 13enne. Nelle settimane precedenti, la donna aveva spinto l’adolescente a seguire corsi di sopravvivenza su YouTube per rimparare tecniche di base per il vivere all’aperto e aveva raccolto molti semi che intendeva piantare ma in realtà in pochi mesi si sono trovati in grosse difficoltà.

Il raccolto non era riuscito, non avevano riscaldamento e ripari sufficienti e una volta finite scatolette e riserve alimentari, i tre sono morti tutti lottando contro fame, malattie e le dure condizioni meteorologiche. I loro corpi sono stati rinvenuti a poche centinaia di metri dalla tenda undici mesi dopo la fuga dalla città.

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