Come sta andando la battaglia di Pokrovsk, la città “fortezza” di Donetsk contesa da Russia e Ucraina

Le strade di Pokrovsk, un tempo cuore minerario dell’Ucraina orientale, sono oggi un intrico di macerie. Le forze russe tentano di avanzare metro dopo metro, mentre le truppe ucraine resistono in una città che, secondo il Kiev Independent, è ormai sprofondata in una “zona grigia”, con una linea del fronte che si sposta di giorno in giorno, tra combattimenti che si svolgono casa per casa.
Il comando russo rivendica da giorni l’accerchiamento di Pokrovsk, ma lo Stato Maggiore ucraino smentisce. Kiev assicura che i suoi reparti continuano a combattere “attivamente” dentro e attorno alla città, e che nessuna unità è rimasta isolata. A testimonianza di questa resistenza, un video diffuso dal reggimento d’assalto Skelia mostra la bandiera ucraina sventolare sopra l’edificio del consiglio comunale.
Eppure, la situazione sul terreno resta critica. Le mappe open source, tra cui la nota Deep State Map, mostrano che la maggior parte dell’area urbana di Pokrovsk è oggi contesa. "È un disastro, con i nostri soldati e i loro mescolati nelle stesse strade", ha dichiarato al Kiev Independent un pilota di droni ucraino impegnato nella difesa. Le linee di Kiev, soprattutto a sud, si sono disgregate rapidamente, e l’arrivo di rinforzi russi rende sempre più difficile qualsiasi controffensiva.

A pochi chilometri, anche la città industriale di Myrnohrad rischia di essere intrappolata nella stessa morsa. Secondo gli ufficiali ucraini sul campo, la densità di droni e mine russe ha raggiunto livelli tali da rendere quasi impossibile il movimento dei mezzi, persino di quelli senza pilota. "Ogni giorno perdiamo equipaggiamento e uomini", racconta Artem Fysun, membro dell’unità di droni Peaky Blinders, "in meno di un mese il nemico ha distrutto una quantità significativa dei nostri mezzi".
Una battaglia simbolica
Con l’inverno alle porte, la battaglia di Pokrovsk ha assunto anche un importante peso politico. Per Vladimir Putin, la conquista della città sarebbe una tappa decisiva verso il controllo del Donbass. Per Volodymyr Zelensky, invece, difenderla significa mantenere viva la linea di resistenza dell’Ucraina orientale. Martedì il presidente ha visitato i comandi militari a venti chilometri dal fronte, rafforzando il messaggio di una difesa fino all’ultimo, come già accaduto a Bakhmut e Avdiivka.

Ma non tutti condividono questa strategia. Alcune voci a Kiev, come quella del giornalista e volontario Vitalii Deineha, mettono in guardia dal rischio di sacrificare truppe d’élite in una posizione ormai compromessa: "Se qualcuno non firmerà un ordine per ritirare le truppe da Pokrovsk e Myrnhohrad nel prossimo futuro, potremmo trovarci in una situazione in cui perderemo un numero significativo di paracadutisti e marines altamente motivati", ha scritto su Facebook il giornalista, co-fondatore del fondo Come Back Alive. "Potremmo trovarci in una situazione in cui non ci sarà nessuno a riparare la falla sul fronte e le fortificazioni scavate alle nostre spalle cadranno rapidamente in mano al nemico".
"Pokrovsk viene assorbita"
Secondo Roman Pohorilyi, co-fondatore della Deep State Map, parlare di accerchiamento è inesatto. "In realtà, Pokrovsk non è circondata: viene assorbita, strada dopo strada, dai reparti russi che si infiltrano e si radicano nelle posizioni", ha spiegato al Kiev Independent.
Intanto, le unità ucraine tentano colpi di mano simbolici. Il 31 ottobre, sotto il comando diretto del capo dell’intelligence militare Kyrylo Budanov, un elicottero Black Hawk avrebbe effettuato un rischioso atterraggio notturno nei pressi della città, segnale che la battaglia è tutt’altro che finita. Tuttavia la realtà rimane complessa: Pokrovsk è oggi un mosaico di rovine e combattimenti a distanza ravvicinata, con la popolazione civile ormai evacuata o nascosta nei sotterranei. La "fortezza" di Donetsk, come la chiamano molti soldati, continua a resistere. Ma anche tra le file ucraine cresce la consapevolezza che il tempo e la logistica giocano a favore di Mosca.