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Covid 19

Come ha fatto l’Austria a diventare il peggior focolaio di Covid-19 in Europa

In Austria nell’ultima settimana sono stati rilevati mediamente 815 nuovi casi di coronavirus al giorno, il dato più alto d’Europa e doppio rispetto alla media dell’Unione Europea. Come mai? Secondo molti il paese ha sottostimato i pericoli della seconda ondata di contagi lasciando a lungo circolare il virus prima di imporre, nei giorni scorsi, un nuovo lockdown totale.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo aver superato la prima ondata guadagnandosi elogi internazionali l'Austria è attualmente il paese che in Europa sta facendo registrare i numeri peggiori nella lotta al coronavirus: la media dell'ultima settimana infatti parla di 815 nuovi casi al giorno per milione di abitanti, con un trend in costante ascesa da oltre un mese a questa parte. La seconda ondata sta avendo conseguenze disastrose e numeri nettamente superiori a tutti gli altri principali paesi del Vecchio Continente: l'Italia, ad esempio, registra nell'ultima settimana una media di 573 casi per milione di abitanti, mentre la Francia 453 per milione e la Germania 217. La media all'interno dell'Unione Europea è di poco superiore a 400 casi per milione di abitanti, circa la metà di quella di Vienna.

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I numeri austriaci sono allarmanti e da ieri nel paese è scattato il lockdown totale, il secondo dopo quello della scorsa primavera. Il divieto di uscire copre tutte le 24 ore. Asili, scuole e negozi resteranno chiusi per quasi tre settimane, fino al 6 dicembre, e verrà comunque garantita l'assistenza dei figli di genitori che svolgono lavori essenziali. Nel frattempo proseguono i preparativi dello screening di massa, annunciato dal cancelliere Sebastian Kurz per i primi di dicembre, in concomitanza con la fine del lockdown. I test a tappeto, svolti, almeno in parte, dall'esercito, saranno comunque volontari. L'intenzione del governo è quella di seguire l'esempio della Slovacchia, dove nelle scorse settimane sono stati sottoposti a tampone rapido 5,5 milioni cittadini tra i 10 e i 65 anni, individuando 50.000 asintomatici. Per chi non si sopponeva al test scattavano restrizioni per spostamenti e lavoro.

Ma quali sono le ragioni del boom di contagi in Austria? A quanto pare non molto diverse da quelle dell'Italia: dopo una gestione rigorosa della prima ondata la scorsa estate il governo ha riaperto praticamente tutto e concesso ai cittadini una grande libertà. I ristoranti sono tornati a riempirsi, così come i bar e le discoteche. Le scuole sono state riaperte e come in Italia i mezzi pubblici sono stati presi d'assalto nelle grandi città. Così il virus è tornato a circolare di fatto liberamente e l'epidemia è finita fuori controllo. Giornali, scienziati e membri dell'opposizione si sono scagliati contro il governo guidato dal cancelliere Sebastian Kurz accusandolo di non aver fatto nulla per prevenire la seconda ondata.

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