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Covid 19

Canada, no vax prende a pugni un’infermiera: “Ha vaccinato mia moglie senza il mio consenso”

La polizia canadese della regione del Quebec ha avviato le ricerche su un uomo sospettato di aver preso a pugni in faccia un’infermiera, “colpevole” di aver somministrato una dose di vaccino a sua moglie senza il suo esplicito consenso.
A cura di Davide Falcioni
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La polizia canadese della regione del Quebec ha avviato le ricerche su un uomo sospettato di aver preso a pugni in faccia un'infermiera, "colpevole" di aver somministrato una dose di vaccino a sua moglie senza il suo esplicito consenso. L'episodio si sarebbe verificato lunedì: il no vax ha affrontato all'interno di una farmacia nella città di Sherbrooke, a circa 155 chilometri da Montreal, dove la donna era stata inviata proprio per occuparsi della vaccinazione contro il Covid-19.

Stando a quanto reso noto dalla polizia l'uomo avrebbe aggredito l'infermiera dopo aver saputo che, senza il suo consenso (come se ce ne fosse poi il bisogno), sua moglie era stata vaccinata. Il no vax si è successivamente dato alla fuga e le forze dell'ordine hanno fatto appello alla popolazione affinché chi ha visto qualcosa si faccia vivo. È stato anche rilasciato un identikit: l'uomo avrebbe capelli corti e scuri, sopracciglia folte e soprattutto una croce tatuata su una mano. Secondo la polizia canadese l'episodio, di per sé molto grave, sarebbe reso ancor più odioso dal fato che molto probabilmente la moglie del no vax non sarebbe stata vaccinata nella farmacia in cui è avvenuta l'aggressione, bensì in un'altra. L'infermiera, quindi, non avrebbe avuto nessun ruolo nella vicenda.

Anche in Canada, come in molti altri paesi ricchi del mondo, sono nelle ultime settimane aumentate le proteste contro i vaccini da parte di gruppi di persone che negano la pericolosità del Covid-19: il premier del Quebec François Legault ha dichiarato ieri che il suo governo farà presto approvare una legge speciale affinché venga impedito ai manifestanti no vax di avvicinarsi a scuole o ospedali. "La mia pazienza ha raggiunto il limite", ha dichiarato ai giornalisti a Quebec City. "Penso che sia importante lasciare in pace i nostri bambini e pazienti".

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