Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Bimbo scalzo e in lacrime fugge tra le macerie con la sorellina in spalla: le immagini dell’esodo da Gaza

Il video di un bimbo che fugge scalzo e in lacrime con la sorellina sulle spalle è diventato un simbolo dell’esodo dei civili da Gaza. L’Idf ha annunciato di voler continuare a utilizzare “forza senza precedenti” e ha invitato i civili palestinesi a evacuare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Scalzo tra le macerie con la sorellina sulle spalle mentre fugge in lacrime da Gaza. Un'immagine straziante ormai simbolo del massacro in Palestina. Il bimbo, ripreso dal fotografo palestinese Ahmed Younis, è uno dei tanti civili in fuga dai bombardamenti su Gaza City. Nel video divenuto in poco tempo un simbolo, il piccolo cammina esausto sulla strada con al sorellina aggrappata al collo. Dietro di loro, l'orizzonte è grigio.

L'esercito israeliano è entrato a Gaza City nella notte di martedì 16 settembre. L'Idf ha avvertito che continuerà ad usare "una forza senza precedenti" a Gaza City e ha invitato i residenti a "evacuare verso Sud". La maggior parte dei civili è rimasta nella città poiché non ha un posto dove andare o perché impossibilitata a muoversi.

Secondo Haaretz, Israele ha chiuso l'unica via di accesso tra la Cisgiordania e la Giordania e l'autorità aeroportuale israeliana, che gestisce il ponte di Allenby, ha annunciato che rimarrà chiuso fino a nuovo avviso. Anche i due valichi tra Israele e la Giordania sono interessati: resta aperto per i lavoratori solo quello di Rabin.

Gli Usa, invece, si sono opposti alla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu presentata dai 10 membri non permanenti su Gaza. Il testo chiede a Israele di revocare incondizionatamente e nell'immediato tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e di garantire la distribuzione sicura e senza ostacoli. La bozza, che ha ottenuto 14 sì e il solo no americano, chiede poi il cessate il fuoco permanente e senza condizioni a Gaza, oltre che il rilascio degli ostaggi israeliani.

Per gli Stati Uniti, il testo non condannerebbe Hamas e traccerebbe "un falso parallelo tra Israele e Hamas". Prima del voto, i 10 membri non permanenti (Sud Corea, Danimarca, Slovenia, Guyana, Algeria, Grecia, Sierra Leone, Pakistan, Panama, Somalia), avevano affermato che la carestia a Gaza è un fatto certo e che Israele ha comunque allargato le sue operazioni militari. "È un fallimento umano e umanitario che ci ha spinto ad agire oggi. Questo è il prodotto di settimane di negoziati, con l'unico scopo di alleviare le sofferenze. Dobbiamo mandare il messaggio che il Consiglio di sicurezza non volta le spalle agli affamati, agli ostaggi e al cessate il fuoco".

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