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Covid 19

Bielorussia, l’unico governo che nega ancora il coronavirus: “Si cura bevendo vodka”

Nonostante si moltiplichino i casi di coronavirus nel paese Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia, ironizza: “Non è niente di grave, si ammazza bevendo vodka, 40-50 millilitri al giorno, e facendo la sauna tre volte alla settimana”. Il paese non ha adottato nessuna misura di contenimento sociale.
A cura di Davide Falcioni
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Il coronavirus? Niente di grave, "si ammazza bevendo vodka, 40-50 millilitri al giorno, ma non al lavoro, e facendo la sauna tre volte alla settimana". No, non sono le parole di uno dei tanti buontemponi che popolano la rete in questi giorni proponendo soluzioni fantasiose contro l'emergenza coronavirus, bensì quelle di un capo di stato di un paese europeo: stiamo parlando di Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia, probabilmente l'unico paese al mondo – o uno dei pochi – a fregarsene della pandemia e comportarsi come se non esistesse. Il governo infatti non ha messo in campo nessuna misura di contenimento e sta trattando il covid-19 come se fosse davvero poco più di un'influenza: nel paese i casi accertati – secondo la Johns Hopkins University – sono 860, con 13 morti e 53 ricoverati, ma il sospetto è che i contagiati e i deceduti siano molti di più. Solo che, semplicemente, non vengono neppure cercati.

L’allarme sulla situazione in Bielorussia è stato lanciato da Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino, onlus che opera sul territorio Ucraino e Bielorusso per aiutare le vittime di Chernobyl. In una nota l'associazione spiega come siano stati "25 medici bielorussi di varie specializzazioni in cui, preoccupati per la situazione del loro paese, a impartire le raccomandazioni alla popolazione". Da parte delle autorità, infatti, è stato fatto poco o niente.  "La situazione è particolarmente grave a Vitebsk, ormai definita la Bergamo bielorussa: diversi medici e infermieri sono stati infettati dall’arrivo di centinaia di pazienti con problemi polmonari e, almeno una dozzina, sono morti. I quattro ospedali della città sono stati convertiti a ospedali Covid-19 e sono occupati al massimo delle loro potenzialità. Gli operatori sanitari lavorano con scarsi DPI. Molti pazienti sono stati trasferiti all’ospedale di Orsha in cui, di conseguenza, si sono generati altri preoccupanti focolai di infezione. Non va meglio in tutte le altri maggiori città della Bielorussia (Gomel, Mogilev Minsk, Grodno e, per ultimo, Brest), ma anche in realtà più piccole”, si legge nella nota.

In questo quadro il governo non ha messo in campo nessuna misura specifica per fermare la diffusione del coronavirus: “La mancanza di misure di contenimento (come la quarantena per tutto il paese), il fatto che la gente possa viaggiare liberamente, che i mezzi di trasporto privati e pubblici siano circolanti senza limitazioni e confini, che tutti i negozi e i mercati possano rimanere aperti (quelli chiusi lo sono per iniziativa individuale), che il campionato di calcio sia in corso (nonostante l’opposizione di diversi tifosi), è fonte di grave preoccupazione. Si sta prefigurando una situazione uguale a quella della Lombardia, non solo per la regione di Vitebsk, ma per tutta la Bielorussia. In alcune realtà (come quella di Mogilev) si assiste ad una quarantena popolare volontaria: la gente, senza aspettare le indicazioni statali, ha deciso in propria autonomia la quarantena. Arrivano foto della città deserta e di cittadini che viaggiano con le mascherine. Ma ci sono molti altri bielorussi che non capiscono la gravità della situazione, fuorviati dalle rassicurazioni governative (è sufficiente respirare all’aria aperta, praticare sport e mangiare cibi grassi che fanno bene ai polmoni); fuorviati dalle diagnosi assegnate alle ormai migliaia di persone ricoverate per problemi polmonari: le diagnosi sono liquidate come semplici polmoniti, al massimo influenza suina. I rischi della pandemia per la Bielorussia sono quelli di tutti gli altri Paesi e, più il tempo passa, anche qui si potrà assistere alla  scomparsa di una generazione di anziani.”

Insomma, nel paese che ha già conosciuto la catastrofe di Černobyl il rischio è che l'epidemia di coronavirus possa espandersi senza trovare ostacoli.

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