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Bielorussia, ancora proteste: nella notte arrestate più di mille persone

Più di mille persone sono state arrestate la scorsa notte in Bielorussia in seguito alle proteste organizzate dopo le elezioni presidenziali. Anche per questo l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Joseph Borrell, ha annunciato in un tweet la convocazione per venerdì pomeriggio di un consiglio Esteri straordinario.
A cura di Davide Falcioni
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Più di mille persone sono state arrestate la scorsa notte in Bielorussia in seguito alle proteste organizzate dopo le elezioni presidenziali. Il governo di Minsk non ha esitato a reprimere con la violenza le contestazioni seguite all'esito della tornata elettorale di domenica scorsa che ha decretato, per la sesta volta consecutiva, la vittoria di Aleksandr Lukashenko con un autentico plebiscito: il "padre padrone" della Bielorussia ha infatti ottenuto l’80,23% dei voti. All'indomani dell'esito delle elezioni si è scatenata la rivolta di piazza, con l’opposizione guidata dalla candidata sconfitta Svetlana Tikhanovskaya che ha sta continuando a denunciare brogli, non riconosce i risultati del voto e chiede “a coloro che credono che la loro voce sia stata rubata di non tacere".

A fare le spese delle proteste di piazza anche l'inviato speciale del giornale online russo Meduza, Maksim Solopov, del quale si erano perse le tracce per diverse ore in Bielorussia. Il giornalista domenica notte stava raccontando le contestazioni quando è stato picchiato e arrestato dalla polizia. Solopov avrebbe riportato una lieve commozione cerebrale e, secondo i diplomatici di Mosca, dopo essere stato condotto in  carcere è stato rilasciato nella giornata di ieri; ritornerà presto in Russia. La tensione che si avverte nel paese è dunque alle stelle. Per questo l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Joseph Borrell, ha annunciato in un tweet la convocazione per venerdì pomeriggio di un consiglio Esteri straordinario per discutere questioni urgenti e la situazione nel Mediterraneo orientale, le elezioni presidenziali in Bielorussia, e gli sviluppi in Libano.

Svetlana Tikhanovskaya dalla Lituania invita i suoi sostenitori a interrompere le proteste

In questo quadro Svetlana Tikhanovskaya, la candidata dell’opposizione bielorussa che domenica scorsa ha sfidato il presidente Aleksandr Lukashenko, nel timore di essere arrestata ha deciso di lasciare il paese e di trasferirsi in Lituania, raggiungendo i suoi figli. Da lì ha trasmesso su YouTube un video in cui, sull’orlo delle lacrime, ha spiegato le ragioni della sua "fuga": "Dio vi risparmi la scelta che ho dovuto fare. So che molti mi capiranno, molti mi giudicheranno, molti mi odieranno. Pensavo che questa campagna mi avesse indurita, mi avesse dato la forza di sopportare qualunque cosa. Ma forse sono soltanto quella donna debole che ero all’inizio". Tikhanovskaya ha quindi invitato i suoi sostenitori a non scendere in piazza ed evitare nuovi arresti e violenze.

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