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Terremoto in Turchia e Siria

Aya, la neonata scampata al sisma in Siria ha una nuova casa e un nuovo nome: si chiamerà come la madre

La piccola, estratta viva col cordone ombelicale ancora attaccato, è stata adottata dalla famiglia di una zia che ha deciso di chiamarla Afraa come la madre morta sotto le macerie del terremoto.
A cura di Antonio Palma
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Ha un nuovo nome ma sopratutto una nuova famiglia la piccola Aya, la neonata sopravvissuta al terremoto in Siria in cui ha perso genitori e fratellini che non potrà mai più conoscere. La piccola, dimessa dall'ospedale di Afrin, dove era stata ricoverata in incubatrice dopo essere stata estratta dalle macerie ancora col cordone ombelicale attaccato, è stata adotta dalla famiglia di una zia.

Il caso della piccola aveva commosso il mondo e migliaia di persone si erano offerte di adottare la neonata tra cui anche alcune che sostenevano di essere lontani parenti e che avevano creato scompiglio nell'ospedale siriano. La direzione ospedaliera, che aveva preso in carico la bimba in tutto, però ha deciso di dare il via libera solo dopo un test del DNA che ha confermato che sua zia è una parente diretta.

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Proprio per volontà della zia, Aya avrà un nuovo nome: si chiamerà Afraa come la madre morta sotto le macerie del terremoto. Aya del resto non era un nome scelto dai genitori ma un nome provvisorio che le avevano dato in ospedale per sottolineare la sua storia visto che in arabo significa miracolo. In un video drammatico diffuso sui social, si vedeva un uomo che si allontanava dai detriti mentre la portava tra le braccia coperta di polvere.

Secondo quanto ricostruito, si ipotizza che sua madre sua entrata in travaglio subito dopo il disastro e abbia partorito prima di morire. La neonata è rimasta per più di 10 ore sotto l'edificio crollato a Jindayris, una città controllata dall'opposizione nella provincia di Idlib, vicino al confine turco.

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I medici hanno detto che era arrivata in ospedale con lividi e tagli su tutto il corpo ma ora Afraa si è ripresa, non ha riportato ferite permanenti e sta bene. "Ora è una dei miei figli. Non farò differenze tra lei e i miei figli ", ha detto all'agenzia di stampa Associated Press suo zio Khalil al-Sawadi che con la moglie ha dato il benvenuto anche a un loro figlio naturale tre giorni dopo il terremoto.

"Questa bimba significa così tanto per noi perché non è rimasto nessuno della sua famiglia oltre a lei. Sarà un ricordo per me, per sua zia e per tutti i nostri parenti nel villaggio di sua madre e di suo padre" ha aggiunto lo zio che non vive una situazione facile visto che anche la loro casa è andata distrutta col terremoto e ora vivono con dei cugini.

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