Attentato Parigi, arrestato il padre dell’attentatore degli Champs Elysées

Il padre di Karim Cheurfi, il 39enne francese responsabile dell'attacco del 20 aprile sugli Champs Elysées, è stato arrestato per minacce rivolte ai poliziotti del commissariato di Noisy-le-Grand, a Seine-Saint-Denis, alle porte di Parigi. Secondo la radio RTL, l’uomo si sarebbe visto respingere il permesso di seppellire il figlio nel cimitero della cittadina dove abitavano. E così si è presentato al commissariato locale e ha cominciato ad inveire contro i poliziotti presenti. Il fermo di Cheurfi senior (che non era armato) è stato immediato.
Il figlio, la sera del 20 aprile, ha ucciso il poliziotto 37enne Xavier Jugelé, in servizio nella via più famosa di Parigi, ed è poi stato ucciso a sua volta dagli agenti. Schedato come a rischio radicalizzazione, Cheurfi era già noto alla polizia prima dell’attentato sugli Champs-Elysees. Il 6 aprile 2001, infatti, aveva rubato un’auto a Roissy-en-Brie, a 30 chilometri da Parigi. Dopo uno scontro con una macchina su cui viaggiava un poliziotto insieme al fratello, Karim era fuggito. Raggiunto dai due, aveva sparato e colpito i suoi inseguitori, per poi essere preso.
Due giorni dopo, il futuro attentatore di Parigi riesce a convincere un agente entrare nella sua cella con una scusa (secondo la Bfm-Tv, diceva di aver bisogno di medine), si impossessa della sua arma e fa fuoco, sparando cinque colpi e ferendo gravemente l’agente che però riesce a richiamare i colleghi, che lo bloccano. Viene indagato per tentato omicidio e nel 2003 è condannato a 20 anni di reclusione, poi ridotti a 15 in corso di appello nel 2005. Si ripeterà 12 anni dopo nel cuore di Parigi, sparando e uccidendo con un kalashnikov il poliziotto Xavier Jugele.