Attentato di Barcellona: “Senza airbag la strage sarebbe stata ancora più grande”

Un airbag ha salvato decine di vite umane. Senza il dispositivo di sicurezza, attivato all'interno del camion nel momento in cui è piombato a tutta velocità sulla folla che stava camminando sulla Rambla, la strage di Barcellona dello scorso 17 agosto sarebbe potuta essere molto più grave. È quanto sarebbe emerso dalle indagini e dalle analisi degli investigatori spagnoli sull'attacco nella città spagnola, che ha fatto registrare finora 15 morti e oltre 120 feriti. A riferirlo è il quotidiano La Vanguardia, che cita fonti vicine all'inchiesta e che sottolinea come i numerosi impatti tra il van e i passanti, nei primi 500 metri di marcia, abbiano attivato il sistema di protezione con l'esplosione dell’airbag e il blocco del sistema elettrico. Proprio grazie a questo, è spuntato il palloncino sul lato del conducente e la folle corsa del terrorista si sarebbe fermata, altrimenti avrebbe potuto causare un numero di vittime ancora maggiore.
In questo modo, con l'attivazione dell'airbag, sarebbe anche spiegato un piccolo giallo che gli inquirenti non erano riusciti a risolvere nell'ambito dell'indagine sull'attacco nel centro catalano, ovvero il motivo per cui Younes Abouyaaquoub, il 22enne marocchino che era alla guida del van, dopo averlo rubato a un ragazzo, Pau Perez, che ha poi accoltellato, aveva improvvisamente arrestato il furgone per fuggire verso il mercato della Boqueria da dove era riuscito a fare perdere le sue tracce.
Intanto, il cerchio delle indagini sull'attentato dello scorso 17 agosto, l'ennesimo di matrice islamica in Europa negli ultimi mesi, si avvia alla chiusura. Lunedì 21 agosto, infatti, le forze dell'ordine catalane hanno fermato e ucciso proprio l'autore della strage, Younes Abouyaaquoub, che era riuscito a fuggire subito dopo essere piombato col furgone sulla folla sulla Rambla. Ricercato in tutto il Vecchio Continente, è stato abbattuto in una cittadina a nord di Barcellona. Il terrorista, che indossava una finta cintura esplosiva, è stato localizzato grazie all'aiuto di una donna che, vedendo aggirarsi nel quartiere un ragazzo somigliante al ricercato per la strage di Barcellona, ha allertato le forze dell'ordine. Prima di morire avrebbe gridato agli agenti: "Allah Akbar". Intanto, i quattro presunti membri della cellula terrorista di Ripoll arrestati dopo la strage sono stati trasferiti nella sede della Audiencia Nacional di Madrid per essere interrogati dal giudice Fernando Andreu che dirige l'inchiesta su quanto accaduto in Spagna.