Attentati in Israele: un soldato e una ragazza uccisi a coltellate

Gerusalemme piomba nel caos. Dopo gli attentati delle ultime settimane, in cui automobilisti si sono scagliati contro i pendolari in attesa dei tram, oggi si è verificato un nuovo agguato. Una donna di 25 anni e un soldato sono morti in due distinti attacchi: il primo a Tel Aviv, capitale israeliana, il secondo a Gerusalemme. Quest'ultima si è verificata a Gush Etzion, non lontano dalla fermata di bus davanti ad Alon Shvut, dove il 12 giugno vennero rapiti tre ragazzi ebrei poi ritrovati uccisi (per mano di un colono israeliano). L’attentatore è arrivato in automobile, è sceso e si è scagliato contro tre civili, colpendoli con un coltello prima di essere abbattuto. Una donna di 25 anni è stata uccisa e due altre persone sono state ferite.
Qualche ora prima un palestinese di Nablus aveva accoltellato un militare israeliano alla fermata ferroviaria “Haganà” di Tel Aviv. L'attentatore ha dapprima tentato di sottrarre l'arma al soldato, poi lo ha ripetutamente colpito fino ad ucciderlo. Successivamente si è dato alla fuga, ma è stato catturato dalla polizia dopo poche ore e tuttora è sotto interrogatorio. Le autorità intendono capire se il 18enne abbia agito da solo o abbia avuto dei collaboratori.
Diverse le reazioni da parte dei funzionari politici israeliani. Mentre la popolazione continua a chiedere "sicurezza", il ministro dell'Economia è sembrato fare una decisa autocritica. Naftali Bennet, leader del partito “Bayit Ha-Yehudi”, ha detto: "Questi episodi sono frutto dell’errore di barricarci nelle nostre città dietro delle barriere".