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Attacco a Parigi, confessa l’attentatore 18enne: “Non sopportavo le caricature di Maometto”

Il 18enne pachistano fermato in relazione all’attacco a colpi di mannaia verificatosi ieri nei pressi dell’ex sede del giornale satirico Charlie Hebdo ha confessato di averlo fatto perché “non sopportava le caricature del profeta Maometto”, rivendicando il suo gesto. Lo riferiscono fonti vicine all’inchiesta, che continua dopo l’apertura del fascicolo per “tentato omicidio in relazione ad un’azione terroristica”.
A cura di Ida Artiaco
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Avrebbe confessato agli inquirenti francesi di essere stato proprio lui a compiere l'attacco a colpi di mannaia nel pomeriggio di ieri, venerdì 25 settembre, davanti la vecchia sede di Charlie Hebdo a Parigi, ferendo due persone. Alì H., pachistano di soli 18 anni, ha dichiarato ai poliziotti che lo hanno fermato sulla scalinata dell’Opéra Bastille, e ai quali non ha opposto resistenza, di averlo fatto perché "non sopportava le caricature del profeta Maometto" pubblicate di nuovo di recente dal giornale satirico d'oltralpe in concomitanza con l'inizio del processo dell'attentato del 2015. Lo hanno riferito fonti vicine all'inchiesta, che hanno anche aggiunto che il ragazzo ha "riconosciuto" e "rivendicato" il suo gesto. Secondo informazioni ottenute dalla tv Bfm l'uomo, per cui è stato prolungato il fermo, ha ammesso "una dimensione politica della sua azione" durante l'interrogatorio della Dgsi (Diréction générale de la Sécurité intérieure), i servizi interni di sicurezza.

Tuttavia, restano i dubbi degli inquirenti su quanto dichiarato dal ragazzo, addirittura pensano che Alì non sia neppure il suo vero nome. Il pachistano, da quando è arrivato in Francia da Islamabad ancora minorenne, ha beneficiato di vitto e alloggio, seguito dai servizi sociali del Val d'Oise, a nord di Parigi fino ufficialmente al mese scorso, quando ha compiuto 18 anni e si è trasferito in una banlieue a nord della Capitale in un appartamento che condivide con altri connazionali. Cinque di loro sono stati fermati proprio ieri durante una perquisizione, mentre il presunto complice fermato subito dopo l'attacco vicino alla sede di Charlie Hebdo alla stazione del metrò Richard-Lenoir è stato rilasciato. "Non ha mai dato segni di essere radicalizzato, né è stato segnalato per qualche problema", hanno commentato gli assistenti che si occupavano di Alì. Al momento sono dunque 7 le persone detenute in relazione ai fatti di ieri. Intanto continuano le indagini della Procura di Parigi che ha aperto un fascicolo per "tentato omicidio in relazione ad un'azione terroristica".

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