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Atene, torturata e uccisa davanti alla figlia di un anno in una rapina: “300mila euro a informatori”

Torturata per un’ora e poi uccisa davanti alla figlioletta di un anno: Caroline Crouch, 20 anni, è morta durante una rapina nella sua abitazione di Glyka Nera, ad Atene. Tre malviventi si sono introdotti nella villetta durante la notte, dopo aver danneggiato le telecamere di sicurezza e ucciso il cane. Il governo ha offerto 300.000 euro di ricompensa a chiunque fornisca informazioni sui rapinatori.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Caroline Crouch è stata torturata e uccisa di fronte alla figlia di 11 mesi nella sua abitazione di Glyka Nera, sobborgo di Atene. La donna è stata strangolata a morte durante una rapina nell'abitazione che condivideva con il marito 33enne. Intorno alle 4.30 del mattino, tre uomini armati hanno fatto irruzione nella casa mentre un quarto uomo faceva da palo. I tre hanno rotto la telecamera di sicurezza all'esterno e hanno poi ucciso il cane. Appena entrati hanno ammanettato il 33enne e torturato la 20enne britannica per un'ora nel tentativo di avere informazioni su dove fossero stati nascosti gli oggetti di valore della famiglia.

Il governo ha offerto una ricompensa di 300.000 euro, secondo quanto riferisce il Guardian, a chiunque fornisca informazioni sui colpevoli dell'omicidio. L'esecuzione è aggravata dalla crudeltà impiegata: anche il cane è stato torturato e poi lasciato appeso alla ringhiera dell'abitazione. I tre avrebbero portato via 15.000 euro nascosti all'interno di un gioco da tavolo. Il 33enne compagno della vittima, pilota di elicotteri, è riuscito a liberarsi dopo un'ora e ha poi allertato le autorità. Purtroppo per la studentessa di 20 anni non c'è stato nulla da fare. 

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Crouch si  era trasferita ad Atene in tenera età: è cresciuta in Grecia nonostante avesse mantenuto costanti i rapporti con la Gran Bretagna e con il resto della sua famiglia. Al momento dell'agguato, la 20enne stava dormendo. Il 33enne racconta di aver incontrato i tre malviventi all'interno dell'abitazione nel pieno della notte. A quel punto è stato legato davanti alla compagna. "Continuavano a chiedermi dove fossero i soldi – ha raccontato l'uomo alla polizia – e puntavano le pistole contro di me o contro la nostra bambina -. Ho detto immediatamente dove avevo nascosto i nostri risparmi. Avevamo i soldi in casa per dei lavori da svolgere in un appezzamento di terreno che avevamo appena comprato. Mia moglie gridava aiuto dalla camera da letto. Li ho implorati di non farci del male".

Secondo quanto dichiarato dalle forze dell'ordine, la 20enne ha lottato prima di morire. "Raramente riscontriamo tanta crudeltà nei crimini dei quali ci occupiamo – spiegano gli agenti alle agenzie di stampa locali -. La vicenda ha sconvolto tutti noi". Sotto shock i parenti della vittima, che hanno ricevuto immediatamente il sostegno delle autorità. La madre della studentessa lavora nell'industria del turismo di Alonissos. La polizia si sta concentrando sui filmati delle telecamere a circuito chiuso per identificare i criminali: i tre avrebbero  seguito la coppia per diversi giorni prima di colpire. L'entità della ricompensa promessa agli informatori è insolita: soltanto 4 taglie simili sono state imposte prima dalla Grecia per l'identificazione di criminali. In genere cifre del genere sono promesse a coloro che permettono di individuare terroristi o serial killer.

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