Arabia Saudita: adolescente sarà ucciso per aver partecipato a una manifestazione

In Arabia Saudita un ragazzo di 19 anni è stato condannato a morte insieme ad altre 51 persone (tra cui altri ragazzi che come lui sono stati arrestati quando erano ancora minorenni) perché accusato di aver partecipato a una protesta antigovernativa. Il giovane si chiama Abdullah Al Zaher ed è stato arrestato il 3 marzo del 2012 quando ancora non aveva compiuto 16 anni. Lo hanno condannato a morte alla decapitazione e alla crocifissione nell’ottobre dello scorso anno. L’ultimo a lanciare un appello per salvarlo dalla morte è stato suo padre che, parlando al britannico Guardian, ha implorato di far qualcosa per evitare che suo figlio venga ucciso. “Non merita di morire per aver partecipato a una manifestazione antigovernativa”, ha detto l’uomo disperato.
Torturato e costretto a confessare – La famiglia di Abdullah Al Zaher sostiene che il ragazzo, come altri giovani condannati a morte, è stato torturato dalle forze di sicurezza e costretto a “confessare”. Non ha potuto parlare neppure con un avvocato. Tra le oltre 50 persone condannate a morte compare anche il nome di Ali al-Nimr, un altro giovane per il quale molte ong si sono mobilitate. Anche Al-Nimr, nipote di un oppositore sciita, è stato condannato alla decapitazione e alla crocifissione dopo aver partecipato a manifestazioni di protesta. Secondo Amnesty International in Arabia Saudita sono state giustiziate già 102 persone nei primi sei mesi di quest’anno.