Amina, l’ex Femen denuncia: “Io rasata e aggredita a Parigi”
Le sono stati rasati a zero i capelli e le sopracciglia e poi è stata insultata. Amina Sboui, prima militante Femen tunisina poi fuoriuscita dal noto gruppo femminista fondato in Ucraina, afferma di essere stata aggredita ieri mattina da cinque persone mentre si trovava alla stazione della metropolitana di Clichy, a Pigalle: “Mi hanno rasato le sopracciglia, i capelli, dicendomi che non merito la bellezza che mi ha dato Allah, mi hanno detto brutta puttana, ti stupriamo e Allah ci ringrazierà per questo!”, ha scritto la ragazza che sulla sua pagina Facebook ha postato un suo ‘selfie’ che documenta l’aggressione subita nella piazza di Parigi. “Non riesco a credere che ancora nel 2014 accadano queste cose in Francia”, scrive ancora Amina, che sarebbe riuscita ad allontanare gli aggressori solo dopo la promessa di ridiventare musulmana.
Chi è Amina Sboui
Amina era rimasta due mesi e mezzo in carcere nel 2013 dopo aver scritto la parola Femen sul muro di un cimitero di Kairouan, in Tunisia. Poi a sorpresa, una volta libera ha lasciato le Femen, denunciandone ‘l’islamofobia’. La giovane aveva annunciato in un’intervista all’Huffington Post la spaccatura con le Femen, per quanto le altre ragazze l’avessero fortemente difesa dopo l’arresto e durante la prigionia, conclusasi dopo oltre 2 mesi. La ragazza aveva esordito le sue manifestazioni, imitando le attiviste ucraine e postando, sulla sua pagina Facebook, foto a seno nudo, per “sfidare chi – aveva scritto rivolgendosi indirettamente agli integralisti islamici – in Tunisia cerca marginalizzare il ruolo della donna”. Quindi la protesta a Kairouan, pagata con l’arresto e la detenzione.
