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L'alluvione in Libia del 2023

Alluvione Libia, Croce Rossa: “A metà tra un terremoto e un bombardamento, scenario apocalittico”

L’intervista di Fanpage.it a Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale di Croce Rossa, sull’alluvione in Libia: “Presto per parlare di numeri, ma si temono molti morti. Tra le vittime anche 3 nostri volontari. Lo scenario e apocalittico: l’acqua ha portato via tutto”.
A cura di Ida Artiaco
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"La situazione in Libia è devastante. I nostri operatori della Mezza Luna Libica ci hanno raccontato di uno scenario apocalittico, come se fossero stati colpiti da un bombardamento e da un terremoto. L'acqua ha portato via tutto. Non possiamo dare numeri precisi perché è troppo presto, ma ci saranno molti morti".

A parlare a Fanpage.it è Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale di Croce Rossa, che ha spiegato cosa sta succedendo in Libia, dove la tempesta Daniel ha provocato il crollo delle dighe a Derna. L'acqua ha distrutto case, trascinato auto e persone, reso inagibili le strade trasformate in torrenti torbidi di fanghiglia rossastra.

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Della Longa, quale è la situazione in Libia dopo l'alluvione dei giorni scorsi?

"La situazione è devastante, quello che sentiamo dai nostri colleghi della Mezza Luna Libica è di uno scenario apocalittico dove la violenza dell'acqua ha portato via intere aree di Derna, ma anche zone rurali intorno alla città, in alcuni casi facendo scomparire interi villaggi.

Non è facile perché la Libia già è un paese che viene da 12 anni di conflitto, di violenze interne e crisi economica per cui la rete infrastrutturale era già molto debole e le vulnerabilità nelle comunità molto forti. Per cui questa alluvione ha portato un altro livello di sofferenza e distruzione sul popolo libico. Sarà tutto più chiaro, anche in termini di numeri, nei prossimi giorni.

Come Croce Rossa non stiamo dando dati perché siamo ancora in una fase preliminare. Ieri però le nostre fonti ci dicevano che il numero dei morti sarà molto alto e che i dispersi erano 10mila fino 24 ore fa. La nostra speranza è che questa cifra cambi in positivo e anche velocemente. Bisogna considerare che oltre all'alluvione si deve aggiungere una rete infrastrutturale scomparsa, telecomunicazioni che non funzionano e elettricità che va e viene. Questo è il motivo per cui non parliamo di numeri precisi".

In cosa consiste l'intervento della Croce Rossa?

"Noi lavoriamo tramite le nostre società nazionali, in questo caso con la Mezza Luna Libica. I nostri team erano già a Derna, conoscevano le problematicità della zona, hanno provveduto all'evacuazione dai luoghi non sicuri e poi si sono occupati di primo soccorso. I cittadini sono stati trasferiti nella stessa regione nei posti disponibili, le autorità hanno aperto scuole ed edifici pubblici laddove ci sono ancora, molti si sono organizzati andando da familiari ed amici ma questo non sarà sostenibile nel breve e lungo termine. Stiamo parlando di migliaia di famiglie".

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I soccorsi sono rallentati dalle condizioni meteo avverse?

"La situazione dal punto di vista meteorologico pare stia migliorando ma questo non significa che non possa accadere di nuovo quello che si è verificato nei giorni scorsi. Il problema è che parliamo di intere aree che hanno perso tutto e centinaia di migliaia di persone che non hanno più nulla, neppure i mezzi di sussistenza perché sono stati portati via dall'acqua. Questo è uno di quegli interventi di emergenza che non è programmato per durare giorni o settimane ma per molti mesi se non di più".

Ha qualche storia da riportarci che l'ha colpita?

"Noi abbiamo perso 3 nostri volontari, morti mentre cercavano di salvare vite a Derna, un dato drammatico e che dà l'idea di quanto l'intera comunità sia stata colpita e di quanto fosse stato pericoloso rispondere all'emergenza. Ci hanno raccontato che l'acqua ha portato via tutto, con le persone rimaste intrappolate. Sembrava qualcosa a metà tra un bombardamento e un terremoto perché parliamo di interi palazzi crollati, macchine portate al largo a mare, come se ci fosse stato uno tsunami".

Cosa chiedete alla comunità internazionale?

"La solidarietà e il supporto non ci deve essere solo ora. La comunità internazionale deve sostenere il popolo libico nei prossimi mesi perché si parla di supporto sanitario a migliaia di persone, di fornitura di acqua potabile e pulita per evitare epidemie, quello che noi chiamiamo disastro all'interno del disastro".

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