Aggredì a coltellate lo scrittore Salman Rushdie, condannato a 25 anni di carcere l’attentatore Hadi Matar

È stato condannato a 25 anni di carcere il giovane Hadi Matar, americano di origini libanesi che tre anni fa a New York ha accoltellato sul palcoscenico di un festival letterario lo scrittore Salman Rushdie. Matar ha ricevuto il massimo della pena previsto dai codici.
L'accoltellamento risale al 2022 e nell'agguato Rushdie perse l'uso di un braccio e di un occhio. Matar è accusato di tentato omicidio di secondo grado e aggressione: per lui la procura aveva chiesto altri 7 anni di reclusione per aver ferito un altro uomo sul palco del festival letterario della Chautauqua Institution.
Dopo l'agguato, Rushdie riportò ferite al torace e alla testa e passò 17 giorni in un ospedale della Pennsylvania in condizioni considerate abbastanza serie. Lo scrittore fu dimesso dopo altre tre settimane di riabilitazione.
La condanna a 25 anni di reclusione non rappresenta una chiusura per la vicenda giudiziaria di Matar, che ora dovrà rispondere all'accusa di terrorismo: secondo i procuratori, infatti, il 27enne stava cercando di portare a termine l'agguato contro Rushdie sulla base di quanto dichiarato dalle autorità iraniane in seguito alla pubblicazione del romanzo Versetti Satanici, ispirato alla vita del profeta islamico Maometto, avvenuta nel 1988.
Il libro prende il suo titolo dai cosiddetti "versetti satanici" che nel Corano menzionano le tre divinità pagane della Mecca. Il libro valse all'autore una condanna a morte per bestemmia dall'Ayatollah iraniano Khomeyni. Secondo l'accusa, Matar avrebbe cercato di mettere in atto la fatwā espressa nei confronti dell'autore.
Per Matar, Rushdie è "ipocrita e bullo". Lo ha detto nel breve intervento prima dell'annuncio della sentenza. Matar era stato riconosciuto colpevole lo scorso febbraio ed era attesa per oggi la sentenza nel dettaglio. L'udienza nei confronti del 27enne è durata circa un'ora.