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Covid 19

A un anno dal lockdown Wuhan torna a vivere: giovani scatenati in discoteca senza mascherine

A un anno esatto dall’inizio del lockdown a Wuhan, la capitale della provincia cinese dell’Hubei che è stata il primo focolaio dell’epidemia di Coronavirus, si è tornati alla quasi normalità: hanno fatto il giro del web le immagini riprese dall’agenzia Afp all’interno di una discoteca in cui centinaia di giovani ballano e si divertono senza mascherina e senza alcun distanziamento fisico.
A cura di Ida Artiaco
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Screen da Afp.
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A un anno esatto dall'inizio del lockdown, che sarebbe durato 76 giorni, a Wuhan si è tornati alla quasi normalità. Ne sono una testimonianza le immagini riprese dall'agenzia Afp all'interno di una discoteca, chiamata Super Monkey, che si trova nella capitale della provincia cinese dell'Hubei che è stata il primo focolaio dell'epidemia di Coronavirus del mondo, in cui centinaia di giovani, con tanto di orecchie da coniglio illuminate e musica a tutto volume, ballano e si divertono senza mascherina e senza alcun distanziamento fisico. Unico obbligo: la misurazione della temperatura all'ingresso che deve essere necessariamente inferiore ai 37,3 gradi, pena l'esclusione dalla festa. Comportamenti impensabili al momento altrove, dove il virus corre ancora veloce provocando morte e infezioni e dove per questo molti governi sono stati costretti a ricorrere a nuovi blocchi delle attività. Per questo le foto e i filmati hanno fatto ben presto il giro del web.

"Sono stato bloccato in casa per due o tre mesi. Il paese ha combattuto molto bene il virus, e ora posso uscire in completa tranquillità", ha detto all'Afp un uomo sulla trentina, che si è identificato come Xu. Eppure non tutti sembrano soddisfatti. Il brand manager del nightclub Li Bo ha infatti raccontato di come il virus abbia profondamente cambiato i loro affari, costringendoli ad ingressi limitati nel locale e ad un rigido sistema di prenotazione. Gli utenti devono anche mostrare attraverso un'app di monitoraggio una sorta di certificato con il quale dimostri di essere in buona salute e che non si giunga da luoghi considerati a rischio, come Pechino.

Nel resto della Cina, infatti, è tornata a crescere la paura di una nuova possibile ondata della pandemia di Covid-19, lì dove tutto è cominciato un anno fa. A preoccupare è proprio Pechino dove, dopo il lockdown imposto a quasi due milioni di persone a causa del focolaio individuato nel distretto di Daxing, le autorità comunali hanno deciso di anticipare di due settimane, al 25 gennaio, la chiusura di asili e scuole ancora aperti a causa del Capodanno lunare, che quest'anno cade il 12 febbraio. Anche se i casi accertati sono meno di una decina su 22 milioni di abitanti, le autorità sanitarie sostengono infatti che è arrivata la variante inglese e che per questo "la situazione è complicata" e deve essere immediatamente arginata.

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