A Kherson russi sparano sui civili disarmati, militari reprimono le proteste nelle città occupate

I russi hanno sparato sui civili disarmati a Kherson per reprimere le proteste degli ucraini nella città occupata e si registrano anche dei feriti. Per la prima volta dall'occupazione, le forze armate russe infatti hanno aperto il fuoco davanti ai manifestanti, disperdendo con la forza la folla che si stava avvicinano a un posto di blocco scandendo cori contro l'occupazione e sventolando le bandiere ucraine. In alcuni video diffusi online si vedono i manifestanti in Piazza della Libertà a Kherson avvicinarsi e poi gli spari. I colpi hanno raggiunto alcuni dei dimostranti e si parla di quattro feriti, di cui due portati via con l’ambulanza. Secondo testimonianze locali, i russi avrebbero usato anche gas lacrimogeni e granate stordenti. "Oggi hanno disperso i manifestanti pacifici di Kherson con la forza. Ci sono stati spari, hanno lanciato lacrimogeni e granate stordenti" ha spiegato un esponente del consiglio regionale Yurii Sobolevskij che ha preso parte alla manifestazione.
Da alcuni giorni le forze armate russe sembrano aver cambiato strategia nelle città ucraine occupate. Domenica ad esempio i militari hanno sgomberato con la forza le manifestazioni pacifiche che erano in corso in diverse cittadine contro l'occupazione. La polizia ha manganellato e arrestato diversi residenti a Enerhodar e Berdyansk, sempre nel sud dell'Ucraina, nelle regioni in cui Mosca ha preso il controllo nei primi giorni di guerra. In piazza erano scesi decine di manifestanti disarmati per chiedere lo stop all'occupazione ma anche ai metodi dei russi per imporre le loro leggi sugli amministratori locali. A Enerhodar il sindaco Dmytro Orlov ha affermato che le truppe russe hanno rapito il suo primo vice, Ivan Samoydyuk e i residenti erano scesi in piazza per chiederne il rilascio. Un metodo quello dei rapimenti usato anche in altre città per imporre la collaborazione ai sindaci ucraini che però nella stragrande maggioranza dei casi non sta funzionando.

I civili ucraini sono scesi in strada più volte anche nei giorni scorsi a Kherson, sempre disarmati ma in molti casi riuscendo a far indietreggiare mezzi militari russi. La città portuale ucraina è stata una delle prime a cadere dopo l'invasione russa del 24 febbraio scorso e quindi non ha subito i pesanti bombardamenti delle altre città ma da allora son frequenti le proteste dei cittadini. ieri un corteo ha bloccato un convoglio russo nella via principale della città e hanno costretto i militari a fare marcia indietro sventolando bandiere nazionali e intonando cori tradizionali. La netta opposizione dei cittadini e l'impossibilità di trovare collaborazione, però, potrebbe aver spinto Mosca a un cambio di strategia con la repressione.