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Guerra in Ucraina

A che punto sono i negoziati tra Russia e Ucraina

A poco più di un mese dall’invasione della Russia, continuano i negoziati con l’Ucraina, che tuttavia il ministro degli Esteri Kuleba ha definito “difficili”: ecco perché.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre resta alta la tensione sul campo, ormai a poco più di un mese dall'invasione della Russia in Ucraina, continuano anche i colloqui tra le delegazioni dei due Paesi. Tuttavia, un accordo per la pace sembra ancora lontano. Non ci sarebbe nessun progresso significativo nelle trattative, come ha spiegato nelle scorse ore il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba secondo il quale, come riporta la BBC, i negoziati di pace con Mosca restano difficili.

"Il processo di negoziazione è molto complicato", ha scritto in un messaggio su Facebook. "La delegazione ucraina ha preso una posizione forte e non rinuncia alle sue richieste. Insistiamo, prima di tutto, su un cessate il fuoco, garanzie di sicurezza e integrità territoriale dell'Ucraina", aggiungendo che "per stimolare un approccio più costruttivo abbiamo bisogno di due cose: più sanzioni e più aiuti militari per l'Ucraina". Dall'altro lato, il capo negoziatore russoVladimir Medinsky ha ribadito che "serve un'intesa su tutti e sei i punti ma Kiev prende tempo. Non hanno fretta, credono che il tempo sia dalla loro parte e sono limitati nella capacità di prendere decisioni in autonomia, perché si vogliono consultare con terze parti. Lo stato attuale delle cose non sembra promettente finora".

Ma quali sarebbero questi punti di cui si parla? Li ha spiegati oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che sta cercando di mediare tra le due parti. "Il primo capitolo riguarda l'adesione dell'Ucraina alla Nato, un punto su cui il presidente ucraino Zelensky ha già compiuto un passo indietro. Il secondo riguarda il riconoscimento del russo come una lingua ufficiale del Paese e anche su questo Zelensky ha accettato. Maggiori criticità presenta il disarmo. Kiev non accetterà di rimanere completamente disarmata, ma è pronta a fare concessioni. Il quarto capitolo riguarda la sicurezza collettiva e anche qui Zelensky ha mostrato un atteggiamento collaborativo", ha detto Erdogan. Non ci sono avvicinamenti invece su Donbass e Crimea. "L'Ucraina vede minacciata la propria integrità territoriale e per questo non è disposta a trattare sullo status di Crimea e Donbass. Tuttavia Zelensky ha compiuto una mossa molto intelligente a indire un referendum sul Donbass", ha concluso Erdogan.

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