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Elezioni presidenziali in Russia, Vladimir Putin vince al primo turno

Le prime rilevazioni danno ragione ai sondaggi dei giorni scorsi: l’ex agente del Kgb è al 61,8%. Dietro di lui Ghennadi Ziuganov col 17,7%. Le opposizioni denunciano brogli.
A cura di Alfonso Biondi
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vVadimir Putin

In Russia le urne sono chiuse e la commissione elettorale ha comunicato in diretta televisiva che è già stato scrutinato il 14,5% dei seggi. I dati parziali confermano quanto annunciato dai sondaggi della vigilia: Vladimir Putin vince al primo turno senza necessità di andare al ballottaggio. Per lui il 61,8% delle preferenze. Per Vladimir Vladimirovich Putin, dopo una parentesi da premier, è quindi in arrivo il terzo mandato al Cremlino dopo quelli del 2000 e del 2004. L'affluenza alle elezioni di oggi è stata del 63,37%, di 5 punti e mezzo percentuali superiore a quelle del 2008.

Ziuganov al 17,7%- Dietro l'ex agente del Kgb, in questa tornata elettorale, si piazza Ghennadi Ziuganov, del Partito comunista, che,  secondo un exit poll dell'istituto demoscopico Vtsiom, porta a casa il 17,7% delle preferenze. Sul terzo gradino del podio troviamo l'oligarca Mikhail Prokhorov, che gli exit poll danno tra il 9,2% (Fom) e il 9,6% (Vtsiom). Al quarto posto si piazza il leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski (8,5%-7,4%). Confermati quindi i sondaggi dei giorni scorsi.

Le opposizioni denunciano brogli- Opposizione e volontari, però, denunciano brogli e irregolarità. L'agenzia di stampa Ansa, dopo una ricognizione nei seggi elettorali di Mosca, ha constatato che il voto a queste presidenziali non è stato poi così segreto: molti elettori, infatti, avrebbero infilato la scheda aperta nelle urne trasparenti, così da rendere ben visibile la propria preferenza; le cabine, inoltre, non sarebbero state completamente chiuse dalle apposite tendine. Gli altri candidati al Cremlino avevano espresso grandi dubbi anche riguardo l'efficacia delle web cam nei seggi, che comunque resteranno spente durante lo scrutinio. Le web cam- 2 per ognuno dei 96mila seggi per una spesa totale di 400 milioni di euro- hanno fatto registrare diversi problemi di collegamento e, in alcuni seggi caucasici, erano piazzate in maniera tale da impedire una visione chiara del voto.

Il blitz di Femen- In una giornata così importante e controversa per la Russia non poteva mancare il classico blitz delle attiviste ucraine del gruppo Femen. A Mosca tre di loro si sono finte giornaliste e, nello stesso seggio dove poco prima aveva votato Vladimir Putin, sono rimaste in topless e hanno urlato diversi slogan contro l'ex agente del Kgb.

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