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Egitto: elezioni entro 6 mesi, ma i Fratelli Musulmani di nuovo in piazza

Il presidente ad interim Mansur promette riforme costituzionali e nuove elezioni entro sei mesi, ma la fratellanza chiama a raccolta i suoi attivisti dopo i morti di lunedì e scende di nuovo in piazza.
A cura di Antonio Palma
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Dopo il nuovo massacro di manifestanti di lunedì quando sono morti almeno una sessantina di attivisti pro Morsi scesi in piazza dopo il golpe militare, la piazza continua ad essere al centro della crisi egiziana. Nonostante il presidente ad interim Adli Mansur abbia promesso riforme costituzionali e annunciato una road map che porti a nuove elezioni parlamentari entro sei mesi, la tensione resta altissima in tutto l'Egitto. I Fratelli musulmani, infatti, in risposta alla repressione di ieri e dei giorni scorsi hanno annunciato una mobilitazione generale e sono pronti a ritornare in piazza anche oggi. "Facciamo appello a tutti i cittadini e alle persone d'onore perché domani manifestino in tutto l'Egitto" hanno dichiarato i leader della fratellanza musulmana confermando dunque la decisione di rimanere in strada a protestare ad oltranza.

Si temono dunque nuovi scontri e nuovi morti come accaduto lunedì visto che l'esercito si è detto pronto ad intervenire ancora una volta contro i manifestanti. "L'esercito egiziano non permetterà a nessuno di minacciare la sicurezza nazionale" ha spiegato il portavoce delle forze armate, Ahmed Ali, spiegando che se saranno smobilitati i sit-in le forze armate non faranno ritorsioni o arresti. Le tensioni della piazza inevitabilmente si ripercuotono sul fronte politico dove prosegue il confronto tra le altre forze politiche per arrivare ad un governo unitario. Dopo la bocciatura del premio Nobel El Baradei come premier nessun accordo neanche sul nome di Ziad Bahaa El-Din, economista socialdemocratico.

Il decreto del presidente ad interim intanto indica in quattro mesi e mezzo il tempo necessario per riformare la Costituzione fatta approvare a dicembre dalla maggioranza islamista. I decreti presidenziali e la riforma costituzionale dovranno essere approvati per via referendaria  dai cittadini e solo successivamente, entro 15 giorni,  saranno indette elezioni parlamentari. Dopo l'insediamento del nuovo Parlamento e nel giro di una settimana dovranno essere convocate poi anche le elezioni per un nuovo presidente.

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