Tasi, entro domani i Comuni dovranno deliberare le aliquote

Entro domani, 10 settembre, le amministrazioni comunali dovranno caricare sul portale online del dipartimento delle finanze le delibere con cui hanno approvato regolamenti e aliquote del nuovo tributo sugli immobili. L'operazione era stata portata a termine – la scorsa settimana – da 4.752 comuni su 8.057, ma entro domani il 100% dei municipi dovrà averla conclusa. I funzionari delle Finanze avranno poi altri 8 giorni di tempo per mettere online i dati fatti pervenire dai sindaci.
In una circolare del 2 settembre il dipartimento delle finanze ha dettato le "istruzioni" ai comuni, che dovranno inserire nel portale esclusivamente le delibere che determinano le aliquote o approvano i regolamenti del tributi. Non verranno invece presi in considerazione altri atti, così come è stato precisato che il rinvio al 30 settembre della data per l'approvazione del bilancio degli enti locali non modifiherà il termine del 10 settembre, stabilito per trasmettere le decisioni definitive sulla Tasi. Non ci saranno dunque proroghe per i ritardatari: se entro domani non arriveranno le aliquote comunali, i contribuenti saranno tenuti a pagare la tassa entro il 16 dicembre con le aliquote fissate dallo stato centrale.
Come si pagherà la Tasi
Ma come si pagherà la tassa? Difficilmente i comuni invieranno nelle case dei contribuenti i bollettini, mentre più probabilmente si dovrà utilizzare il modello F24 o il bollettino postale. L'imposta verrà pagata prevalentemente dai proprietari degli immobili ma talvolta, per una percentuale minima (dal 10 al 30%) dagli inquilini. Il Sole 24 Ore mostra i tre scenari possibili: nel primo i contribuenti hanno già versato l'acconto prima dell'estate perché la Tasi è stata deliberata a maggio. In questo caso – che coinvolge 2.200 comuni – bisogna versare il saldo entro il 16 dicembre, avendo cura di controllare sul sito delle Finanze eventuali detrazioni introdotte per la prima casa. Nel secondo scenario si ipotizza che il comune non aveva deliberato sulla Tasi entro maggio, ma lo ha fatto nei mesi estivi o lo farà entro domani (ad esempio Roma e Milano): in questo caso si dovrà pagare un acconto entro il 16 ottobre e il resto entro il 16 dicembre. Il terzo scenario è quello in cui il Municipio non ha deliberato e non delibererà sulla Tasi entro il termine di domani: il versamento in questo caso si dovrà effettuare integralmente a dicembre con l'aliquota base dell'1 per mille, "o ancora più bassa – spiega Il Sole – se la somma tra le aliquote Imu e Tasi previste per ciascun immobile supera il livello massimo del 10,6 per mille fissato per l'Imu sugli immobili diversi dalla prima casa".
CGIA Mestre: in due comuni su tre Tasi meno cara della vecchia Imu
Secondo un rapporto della CGIA di Mestre in due comuni capoluogo su tre la Tasi sarà meno cara rispetto alla vecchia Imu e nelle grandi città i risparmi potrebbero essere importanti: a Torino 332 euro, a Roma 319 euro, a Milano e Genova 174 euro e a Napoli 165 euro. Bortolussi, presidente della CGIA, spiega: "il risultato che emerge da questo confronto è ancora parziale, perché non hanno ancora deliberato l'aliquota Tasi, o pubblicato la medesima sul sito del Dipartimento delle Finanze, almeno altri 25 Comuni capoluogo di provincia: tra i quali, realtà importanti come Bari e Palermo". Tuttavia, stando ai 76 Comuni dove è stato possibile effettuare il confronto, "il nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno oneroso della vecchia Imu versata dai proprietari delle abitazioni principali nel 2012".