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Tasi: caos sui pagamenti, spunta un mini rinvio a luglio

Il rinvio è dovuto al ritardo dei comuni che dovrebbero fissare le aliquote entro il 23 maggio.
A cura di A. P.
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È caos sul pagamento della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili che riguarda le abitazioni. Dopo le proteste dei comuni, molti dei quali ancora alle prese con i conteggi esatti,  il governo ha promesso di intervenire sulla questione dopo aver valutato attentamente le problematiche. All'orizzonte si prospetta in pratica un rinvio della prima rata Tasi anche se le date restano ancora da stabilire. "Siamo in attesa di capire se esiste un problema e di che dimensioni sia, di conseguenza prenderemo le nostre decisioni senza escludere alcuna soluzione" hanno spiegato dal governo. I tempi però sono stretti visto che attualmente la norma prevede che i Comuni fissino entro il 23 maggio le aliquote della nuova Tasi, pubblicandole entro il 31 del mese. "Stiamo lavorando, ma sulla Tasi la soluzione migliore sarebbe quella di spostare la prima rata dal 16 giugno al 16 settembre, lasciando poi invariata la seconda al 16 dicembre" aveva spiegato ieri il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti, ma dopo le contestazioni in commissione parlamentare tra le idee che si sono fatte largo nelle ultime ore sembra prevalere quella di un minirinvio a luglio.

Incontro per decidere tra Ministero e Anci – "Non si possono far pagare le tasse a forfait e dunque la Tasi va rinviata" aveva attaccato il presidente della commissione, Francesco Boccia, aggiungendo: "I burocrati si adeguino anche se stanno al governo. È evidente che non è un problema di cassa ma di caos. La cosa più saggia è far approvare il regolamento dei Comuni entro il 31 luglio e l’imposta entro il 16 settembre. Si tratta di usare il buonsenso". Per questioni di opportunità anche politica, però, in molti preferirebbero un rinvio ridotto ad un mese dando tempo ai Comuni di deliberare prima della fine di giugno e di incassare a luglio. Ad ogni modo decisioni certe ci saranno oggi dopo l'incontro al Ministero dell’Economia tra governo e l’Anci, l’associazione dei Comuni guidata dal sindaco di Torino, Piero Fassino.

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