Sigarette, dal 1° gennaio aumentano i prezzi. Scende l’imposta sulle e-cig

Dal 1° gennaio prossimo i fumatori italiani vedranno aumentare le sigarette, marginalmente quelle di fascia più alta, in modo più importante quelle “low-cost”, il cui aumento dovrebbe arrivare a 20 centesimi quindi, un rincaro meno forte rispetto a quello ipotizzato qualche settimana fa). Il decreto è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Economia Pietro Carlo Padoan, e si applica sia ai tabacchi lavorati (e loro succedanei) sia ai fiammiferi e prevede una rimodulazione dell'imposta, che si compone di una parte fissa (più alta) ed una parte variabile "ad valorem" (più bassa). L’obiettivo è quella di incidere maggiormente sui prodotto di fascia più bassa e meno su quelli più costosi, così da riallinearne i prezzi. Il dl prevede anche un taglio dell'imposta, inizialmente prevista al 60% e portata attorno al 50%, per tutte le sigarette elettroniche (e-cig), nuove sigarette ‘a cialde’ e per il fumo a vapore e senza combustione. D'altra parte, cresceranno i prezzi dei flaconcini per ricaricare le e-cig.
Ok finale al decreto: aumentano le sigarette
C’è da dire che il decreto aveva già ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri lo scorso 10 novembre, ma in seguito l’esecutivo ha recepito le osservazioni contenute nei pareri parlamentari, inserendo alcune modifiche. La versione definitiva del testo include infatti indicazioni più dettagliate sui prodotti assimilabili ai tabacchi da inalazione senza combustione. Per questo motivo si è deciso di sottoporre nuovamente lo schema di decreto legislativo al parere delle commissioni parlamentari, che hanno dato l’ok senza formulare obiezioni. Sul fronte rivendite, nei Comuni fino a 2.000 abitanti saranno ritoccati al ribasso i requisiti minimi previsti per l'istituzione dei “patentini” per la vendita dei tabacchi nei pubblici esercizi.