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Covid 19

Scuole chiuse per coronavirus, Castelli: “Aiuti per genitori che non lavorano per stare con i figli”

La vice ministra dell’Economia Laura Castelli, in un’intervista sul ‘Messaggero’, ha detto che il governo sta pensando a risorse aggiuntive per i genitori impossibilitati ad andare al lavoro, perché costretti ad accudire i figli che non vanno a scuola. Da oggi infatti le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse fino a metà marzo per rispondere all’emergenza coronavirus.
A cura di Annalisa Cangemi
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La vice ministra dell'Economia Laura Castelli, in un'intervista sul ‘Messaggero', ha ribadito che con l'aggravarsi della crisi provocata dal coronavirus il governo chiederà a Bruxelles maggiore flessibilità rispetto ai 3,6 miliardi di cui si sta parlando in questi giorni. "Credo sia necessario alzare il più possibile l'asticella – ha detto la vice ministra -, anche in considerazione del fatto che l'Italia ha registrato un deficit più basso del previsto". L'ipotesi è 5 miliardi.

"Probabile che si possa arrivare a questa cifra. In queste settimane ci sarà una discussione a livello europeo per far fronte alla crisi del virus che sta investendo anche Francia e Germania. L'obiettivo comune e' quello di avere spazi di manovra economici decisamente più ampi, vista la straordinarietà della situazione".

"L'Europa – ha continuato – si deve accordare per far fronte a una epidemia che rischia di provocare gravissimi danni economici, l'Italia sta facendo da capofila. Tra le ipotesi in campo ci potrebbe essere anche quella della sospensione a tempo del Patto di stabilità".

Con Gualtieri "ci confrontiamo continuamente, su questa situazione e su tutto il resto. Ne dobbiamo parlare bene a livello europeo, perché tutti sono consapevoli della complessità della situazione". Per quanto riguarda le misure allo studio per affrontare l'emergenza da Covid-19, dopo l'annuncio del governo di chiudere fino al 15 marzo le scuole di ogni ordine e grado, Castelli ha anticipato che in queste ore l'esecutivo sta pensando allo stanziamento di risorse aggiuntive per le famiglie: "Intanto stiamo lavorando ad una misura straordinaria per aiutare mamme e papà che resteranno a casa, per accudire i figli che non vanno a scuola. Potremmo stanziare risorse fino a un miliardo. Tutto dipenderà da quanto tempo rimarranno chiuse le scuole. Di certo intendiamo aiutare le famiglie e salvaguardare la salute pubblica".

"Pensiamo di incrementare i fondi per la sanità per aumentare i posti letto e il personale medico. Vanno recuperati 10 anni di riduzioni di spese. Nel prossimo decreto daremo anche più fondi alla protezione civile". E per le imprese, "la cassa integrazione sarà estesa a tutta Italia e quella in deroga varrà ampliata anche per chi ha meno di sci dipendenti. L'obiettivo è quello di lasciare la maggiore liquidità possibile".

In merito al necessario rilancio dell'economia, "vogliamo sbloccare 110 miliardi, attribuendo agli amministratori delegati di Anas e Rfi il ruolo di commissari straordinari. In questo modo le due stazioni appaltanti potranno ridurre i tempi e realizzare velocemente i cantieri sul modello Genova. Che è l'esempio, a cui stiamo lavorando con il Vice Ministro Cancelleri, da seguire indicato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che può essere utile per creare occupazione e colmare il gap infrastrutturale del Paese". Quanto al codice degli appalti, "per rifare il Ponte di Genova non lo abbiamo abolito. Serve una norma speciale per rilanciare le opere pubbliche, tanto più in un momento di grave crisi come questa. Anche i Presidenti delle Regioni potranno rivestire il ruolo di commissari per aprire i cantieri. In questo modo cercheremo di dare una spallata alla recessione. Ma oltre alle opere pubbliche nel prossimo decreto rafforzeremo le misure per il credito di imposta e per aiutare le imprese a non chiudere", ha concluso Castelli.

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