Ricerca, investiti 20,5miliadi di euro nel 2012: +1,9% sul 2011

Gli investimenti in ricerca da parte di istituzioni, università e mondo delle imprese sono aumentati arrivando, nel 2012, a 20,5 miliardi di euro, l’1,9% in più in termini reali rispetto al 2011 e il 3,5% in più in termini nominali. Il rapporto rispetto al prodotto interno lordo rimane sempre basso (pari all'1,26%) anche se lievemente in aumento, +0,5%. A renderlo noto è il nuovo dossier dell'Istat dedicato a "Ricerca e sviluppo in Italia".
Il rapporto dell'istituto di statistica rivela che la principale fetta di spesa in ricerca e sviluppo è quella privata, finanziata da soggetti "profit e no profit" che hanno investito 11,7miliardi di euro nel 2012, con una crescita del 2%. Ad aumentare maggiormente tuttavia è stata la spesa pubblica, che in quell'anno è cresciuta del +5,6% e proviene da istituzioni e università: in termini economici è arrivata a 8,8 miliardi di euro, pari al 43,5% della spesa complessiva. Un incremento record del 14,6% ha interessato i soli enti pubblici – spiega l’Istat – "dovuto a una più accurata contabilizzazione delle spese in alcuni importanti enti di ricerca e, in misura minore, all’emersione a fini statistici di nuovi soggetti pubblici che svolgono attività di R&S".
Il grosso dei finanziamenti a ricerca e sviluppo tuttavia arrivano dal mondo privato, in particolare quello delle imprese, che incidono per il 54,2% del totale davanti alle università (ferme al 28%) e alle istituzioni pubbliche "14,8%). I privati, composti da aziende, soggetti e organismi profit, ha investito in R&S 9,6 miliardi, pari al 47,1% della spesa complessiva. Osservando la composizione della spesa, tuttavia, si registra un calo continuo, dal 2009 in poi, del contributo delle grandi società, passando dal 70,4% del 2009 al 65,4% del 2012.