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Quanto costa al mese crescere un figlio in Italia e cosa è cambiato con il Covid

Dall’analisi di Bankitalia emerge che un figlio costa mediamente 640 euro al mese, ma durante il Covid la cifra si è nettamente abbassata. C’è inoltre un divario importante tra Nord e Sud.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Crescere un figlio in Italia costa circa un quarto della spesa familiare: parliamo di circa 640 euro al mese. Nella relazione annuale di Banca d'Italia, presentata ieri dal governatore Ignazio Visco, c'è un paragrafo dedicato proprio al "costo di un figlio". Il periodo preso in analisi è quello che va dal 2017 al 2020 e lo studio è stato condotto sui nuclei familiari che sono composti da due adulti e almeno un minore: il costo in media, dicevamo, è di 640 euro ma ci sono delle variazioni importanti tra i vari anni – a causa del Covid – e più strutturali per via della zona geografica. Chiaramente si parla del costo a figlio, nel caso in cui una famiglia ne abbia più di uno.

"Questo costo comprende gli acquisti di beni e servizi destinati esclusivamente ai figli, come ad esempio alimenti per neonati e rette scolastiche, e una quota dei consumi rilevati a livello familiare, come le spese per l’abitazione e per i trasporti, stimata utilizzando diversi criteri di ripartizione – spiegano nella relazione annuale – Quasi il 60% della spesa è stato destinato a soddisfare bisogni primari come alimentari, abbigliamento e spese per la casa, istruzione e salute". Poi, come dicevamo, c'è una grossa differenza a livello geografico: al Sud la spesa per i figli è nettamente inferiore rispetto al Centro e Nord. Ma attenzione: bene o male l'incidenza sulla spesa media è la stessa a prescindere dalla Regione. Il che significa che – in sostanza – le famiglie del Mezzogiorno spendono meno per i figli perché hanno redditi più bassi, ma in rapporto alla disponibilità economica la spesa è la stessa.

Per quanto riguarda, invece, le differenze tra i vari anni, Bankitalia segnala un cambio di passo importante con l'esplosione della pandemia di Covid: "L'importo, pressoché stabile nel triennio 2017-19, si è contratto nel 2020 a 580 euro, il 12% in meno sul 2019, quando i timori del contagio e le restrizioni alla mobilità connesse con la pandemia hanno fortemente ridotto la spesa per consumi, in particolare per i trasporti e per il tempo libero", spiegano nella relazione annuale.

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