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L’Italia verserà all’Ue 106 miliardi in 7 anni: la proposta di Bruxelles per il prossimo bilancio

L’Italia contribuirà al bilancio dell’Unione europea con una media di 15,27 miliardi di euro all’anno. Si tratta di 0,36 milardi in più di quanto versato nel periodo 2014-2020. Si tratta delle proposta della Commissione europea per il prossimo Mff (Multiannual Financial Framework), presentata oggi nel dettaglio a Bruxelles.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, l'Italia contribuirà al bilancio dell'Unione europea con una media di 15,27 miliardi di euro all'anno. Si tratta di 0,36 milardi in più di quanto versato nel periodo 2014-2020, in cui il nostro Paese ha contribuito con 14,91 miliardi annuali. Si tratta delle proposta della Commissione europea per il prossimo Mff (Multiannual Financial Framework), presentata oggi nel dettaglio a Bruxelles. Il progetto dell'esecutivo Ue è ancora in una fase di bozza: dovrà poi passare tra Consiglio e Parlamento. Se dovesse venire approvato senza alcuna modifica, nel 2020 l'Italia dovrebbe versare 15,13 miliardi di euro, mentre nel 2027 ne sono previsti 15,25.

L'apporto dell'Italia al bilancio della Ue inciderà dello 0,87%, in media, sul Reddito nazionale lordo (diverso dal Pil in quanto vengono ottratti e aggiunti diversi flussi di reddito tra Paesi). Il contributo italiano nel periodo 2014-2020 era dello 0,85% annuo. Facendo il totale delle somme che annualmente Roma dovrà versare a Bruxelles fino al 2027, il conto finale passerà da 104,37 miliardi di euro nel 2014-2020 a 106,89 per il prossimo Mff. Aumenterà quindi di 2,7 miliardi, divisi in sette anni.

Allo stesso tempo, secondo i calcoli dell'Ue, l'Italia beneficerà di 81,63 miliardi derivati dall'appartenenza al mercato unico. Si tratta del 4, 33% del Reddito nazionale lordo (Rnl). Per il periodo 2021-2027, la Commissione ha depositato una proposta che vede un bilancio comunitario pari all'1,11% del Rnl europeo. L'Europarlamento avrebbe richiesto di alzare la cifra all'1,3%, ma gli Stati membri sarebbero ancora lontani dal raggiungere un'intesa. Sempre se il piano dovesse passare senza modifiche, il Lussemburgo diventerebbe il primo contributore al bilancio dell'Unione con l'1,08%, considerando la percentuale in termini relativi al suo Rnl. A seguire ci sarebbero Estonia e Bulgaria, entrambi all'1,06%: a tutti questi tre Paesi si chiederebbe un aumento dell'apporto versato attualmente. Anche i contributi di Germania e Francia salirebbero: il primo dallo 0,75% annuo attuale allo 0,88%, mentre il secondo passerebbe dallo 0,85% allo 0,91%. Le cause degli aumenti sono da ritrovare sia nella Brexit che agli effetti dell'inflazione.

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