video suggerito
video suggerito

Le compagnie scaricano la Robin Tax sulle bollette degli utenti

Luce, gas, benzina e gasolio. Molte imprese energetiche che pagano la Robin tax sembrano “rifarsi” sui consumatori, violando la legge, attraverso le varie bollette. L’Autorità per l’energia ha “pizzicato” almeno 199 casi di operatori “furbetti”.
A cura di Biagio Chiariello
264 CONDIVISIONI
bollette energia

Per adesso è solo un sospetto: c'è una tassa che dovrebbero pagare le imprese e che invece viene scaricata sui consumatori. Un dato che, se confermato avrebbe conseguenza non proprio positive per le imprese energetiche che pagano la Robin tax. Il Rapporto dell’Autorità per l’energia segnala 199 casi, per un totale di circa 1,6 miliardi di incremento dei margini "dovuti all’effetto prezzo e tali da costituire una possibile violazione del divieto di traslazione". Che cos'è la Robin Tax? E' l'addizionale Ires imposta alle società energetiche nel giugno del 2008, che non può essere "traslata" sui consumatori, e quindi né in bolletta né per esempio, sulla benzina e il gasolio. L'Autorità svolge controlli proprio al fine di evitare casi come questo sospettato. Del resto la legge vieta esplicitamente alle imprese ”di traslare l’onere della maggiorazione d’imposta sui prezzi al consumo” a affida proprio all’Autorità per l’energia elettrica e il gas il compito di vigilare ”sulla puntuale osservanza della disposizione”. Ma come si evince dalla Relazione al Parlamento licenziata il 24 gennaio scorso, il quadro portato alla luce dall'Autorità è piuttosto imbarazzante:  per 199 dei 476 operatori totali (di cui 105 appartenenti al settore dell'energia elettrica e gas e 94 a quello petrolifero) "é stata riscontrata una variazione positiva del margine di contribuzione semestrale riconducibile, almeno in parte, alla dinamica dei prezzi".

Infranto il divieto di traslazione sul consumatore – Per l'Autorità ”è ragionevole supporre che, a seguito dell’introduzione dell’addizionale Ires, gli operatori recuperino la redditività sottratta dal maggior onere fiscale, aumentando il differenziale tra i prezzi di acquisto e i prezzi di vendita”. In poche parole  povere, il sospetto è che venga infranto proprio il divieto di traslazione, con il quale si comporta "uno svantaggio economico per i consumatori finali". Non potendo disporre di poteri sanzionatori in questa materia, l'Autorità si limita a calcolare l'ammontare dei margini teoricamente accumulati facendo leva anche sull'effetto prezzo: 900 milioni in più  per le aziende elettriche e del gas e 700 milioni per quelle petrolifere ( secondo semestre 2010). Ergo: i consumatori sarebbero stati "appesantiti" di 1,6 miliardi di euro anche per "rientrare" della Robin Tax. Robin Tax che è stata una vera e proprio manna per lo Stato nel 2011: un incasso da 1,457 miliardi di euro, 930 milioni in più rispetto all'esercizio precedente, grazie all'incremento dell'aliquota, all'estensione del tributo alle rinnovabili e alle società della rete (Snam, che ha contribuito per 104 milioni, e Terna, per 81 milioni) e alla modifica di alcuni parametri di applicazione. Il contribuente maggiore è stato il gruppo Enel, con la sola Distribuzione che ha versato 312 milioni di euro.

264 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views