La Federal Reserve lascia i tassi invariati: “Economia ancora troppo debole”

Dopo mesi di dubbi e attese su una possibile svolta, la Federal Reserve Usa ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse tra lo zero e lo 0,25%. Secondo la banca centrale statunitense infatti l'attuale livello del costo del denaro "resta appropriato" e l'economia statunitense non corre ancora tanto da rendere necessarie operazioni di "raffreddamento". Anzi per la Fed l'economia globale e gli eventi finanziari potrebbero frenare la ripresa, quindi la decisione è stata quella di non alzare il costo del denaro e rimandare l’annunciata stretta monetaria. Come ha spiegato il presidente della Fed, Janet Yellen, in particolare preoccupano gli sviluppi dell'economia globale sull'inflazione che nelle previsioni è destinata a rimanere ai minimi storici. "I recenti avvenimenti economici e finanziari mondiali potrebbero comprimere l'attività economica ed è probabile che premano ulteriormente al ribasso sull'inflazione nel breve termine" sottolinea ancora la Federal Reserve in una nota spiegando che "monitorerà gli sviluppi esteri" e in particolare i Paesi in via di sviluppo che hanno creato volatilità sui mercati finanziari
"Sarà appropriato alzare i tassi quando si saranno visti ulteriori progressi nel mercato del lavoro e quando l’inflazione sarà tornata verso il suo obiettivo di medio termine del 2%" hanno ribadito dalla Fed. La decisione comunque non è stata unanime ma è passata con nove voti su dieci. Contrario Jeffrey Lacker, che avrebbe preferito un rialzo dei tassi di un quarto di punto. Del resto la Federal Reserve non rialza i tassi dal 2006, cioè da prima che esplodesse la crisi dei mutui subprime, prima del fallimento di Lehman e della grande recessione mondiale.