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La crisi frena la corsa dei prezzi: inflazione ai minimi dal 2009

Un calo dovuto alla spending review delle famiglie che hanno ridotto praticamente ogni tipo di spesa (dall’abbigliamento ai viaggi, passando per il tempo libero). Lo sottolinea Coldiretti. E secondo il Codacons quest’inflazione equivarrà ad una “stangata da 419 euro per famiglia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Rallenta l'inflazione italiana nel 2013. Secondo la stima preliminare diffusa oggi dall'Istat, il tasso medio annuo è calato all'1,2% dal +3% registrato nel 2012 toccando i minimi dal 2009. Mentre a dicembre il tasso d’inflazione annuo si attesta allo 0,7%, in linea con lo stesso livello di novembre. A determinare la stabilità sono stati, ha precisato l'istituto nazionale di statistica, "l'accelerazione della crescita su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati compensata da una lato dall'ulteriore riduzione della flessione di quelli dei beni energetici e dall'altro dal rallentamento della dinamica tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti". Ma se l'inflazione è calata lo si deve alla spending review degli italiani: almeno il 68% ha ridotto la spesa o rimandato l'acquisto di capi d'abbigliamento, oltre la meta (53 per cento) ha detto addio a viaggi e vacanze e ai beni tecnologici (52), il 49% ha smesso di frequentare bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero. Lo rivela la Coldiretti, sottolineando tutti i diversi cambiamenti rispetto al 2009: il 40 per cento ha rinunciato all'auto o la moto nuova e il 37 per cento agli arredamenti. Il 35 per cento degli italiani ha detto addio alle attività culturali, il 29 per cento a quelle sportive. E in tutto ciò il 2014 si apre con la consapevolezza da parte del 86 per cento delle famiglie italiane che la propria situazione economica non migliorerà.

Anche secondo il Codacons, il calo dell'inflazione è dovuto al "crollo dei consumi senza precedenti, che ha riguardato anche beni di prima necessità come gli alimentari". Ma non c'è nulla di positivo secondo l'associazione dei consumatori: questa inflazione "tradotta in cifre, equivale in termini di aumento del costo della vita a una stangata annua pari a 257 euro per un single, 345 euro per una famiglia di 2 persone, 419 per una famiglia tipo di 3 persone e 462 per una di 4 componenti", si legge in un comunicato. Una sorta di "tassa invisibile" che "anche per un single, è superiore al beneficio massimo che ci sarà in busta paga con la riduzione del cuneo fiscale, pari a 225 euro o all'eliminazione dell'Imu sulla prima casa, il cui versamento medio è stato pari a 225. Per la sola spesa di tutti i giorni, ossia per i soli prodotti ad alta frequenza di acquisto, nella media del 2013 il tasso di crescita dei prezzi dell'1,6% implica una maggior spesa di 223 euro per una famiglia di 3 persone".

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