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L’Italia non è un paese per giovani: nel 2015 crollate le nascite

Per la prima volta nel nostro paese nel 2015 sono nati meno di 500mila bambini.
A cura di Davide Falcioni
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L'Italia non è un paese per giovani? Dopo i dati sull'occupazione e le opportunità offerte, ad attestarlo ci sono anche i dati anagrafici dell'Istat, secondo cui nel nostro paese per la prima volta nel 2015 sono nati meno di 500mila bambini. Il dato non è ancora ufficiale perché mancano le informazioni sugli ultimi mesi dell'anno, ma difficilmente il trend negativo potrà essere invertito e per questo per la prima volta le nascite si potrebbero fermare a 490mila, contro le 509mila del 2014.

Secondo gli esperti di demografica da gennaio ad agosto 2015 in Italia sono nati 319mila bambini. Il dato, secondo il sito specializzato Neodemos, "avrà conseguenze nefaste sull'invecchiamento della popolazione e sull'economia. Un paese con pochi giovani ha una domanda debole e un'economia stagnante e rischia di precipitare nella spirale senza uscita della stagnazione secolare". Stando alle prime stime – inoltre – sembra essere confermata la frenata della spinta alla natalità persino da parte degli immigrati.

Nel gennaio 2015 è stato registrato il calo maggiore di nascite, passando da 44.969 del 2014 a 41.862. Nello stesso mese c'è stato però anche il picco di decessi (65.301 contro 59.171 del 2014), arrivando così al cosiddetto "saldo naturale" di -23.439, superiore di circa 10mila unità rispetto al già negativo anno precedente. Il calo delle nascite, contestuale all'aumento delle morti, è un elemento che preoccupa non poco i demografi e che testimonia dell'invecchiamento della popolazione italiana. Tra le cause, inevitabilmente, c'è la perdurante instabilità economica che scoraggia le coppie italiane ad avere figli.

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