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Fisco, accordo antievasione tra Italia e Svizzera entro fine anno?

L’accordo chiamato Rubik potrebbe arrivare già a fine dicembre come annunciano dalla Svizzera, ma il Ministero dell’economia italiano è più cauto e precisa che restano ancora da chiarire molti aspetti.
A cura di Antonio Palma
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Fisco, accordo antievasione tra Italia e Svizzera entro la fine dell'anno

Sembra sempre più vicino un accordo tra Italia e Svizzera contro l'evasione fiscale nel nostro Paese dopo le trattative che hanno coinvolto i due governi per lungo tempo. Addirittura l'esito finale del negoziato potrebbe arrivare già a fine anno. A confermarlo il responsabile divisioni Mercati della Segreteria di Stato elvetica per le questioni finanziarie, Oscar Knapp, che oggi parlando con i giornalisti ha fissato anche una data come termine ultimo per l'accordo, il 21 dicembre 2012. "Sono fiducioso che l'Italia e la Svizzera giungano a una soluzione tecnica entro la fine dell'anno" ha detto Knapp rafforzando ciò che da mesi molti analisti annunciano cioè un'accelerazione di Berna sulla questione. In realtà i nodi da affrontare sono ancora tanti e il nostro Ministero dell'economia appare molto più cauto nel dare una data definitiva anche se conferma che le trattative stanno procedendo celermente per arrivare ad una conclusione.

L'accordo Rubik – L'accordo di base, chiamato Rubik come il cubo magico, mira a tassare i futuri capitali depositati dai nostri cittadini in Svizzera e a sanare la posizione di quelli che già hanno capitali nelle banche elvetiche attraverso una tassazione fissa, mantenendo allo stesso tempo l'anonimato. Sulla scia dei precedenti accordi che la Svizzera ha siglato con Germania, Gran Bretagna e Austria, anche l'Italia dunque chiederebbe a Berna di prelevare il dovuto sui capitali degli italiani depositati nel Paese per poi consegnarli al Governo italiano. Il Tesoro punta ad una tassa intorno al 20% più una percentuale intorno al 10% come costo del mantenimento dell'anonimato garantito dalle banche svizzere e per il servizio.

Uno scudo fiscale diverso da quello Tremonti – Insomma siamo ben lontani dagli scudi fiscali varati nel corso degli anni dal Ministro Tremonti che prevedevano una tassazione irrisoria dal 2% del 2001 al 7% del 2010, ma anche da quello che rischierebbero gli evasori se scoperti dalla Guardia di Finanza. L'accordo di Rubik ovviamente non riguarderà chi si è già messo a posto con le precedenti sanatorie, mentre riguarderà tutti i proventi sia quelli  da redditi di capitale che quelli da redditi diversi e sopratutto riguarderà sia persone fisiche che giuridiche, cioè privati e società.

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