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Disoccupazione, tasse e corruzione sono le maggiori preoccupazioni degli italiani

Da una ricerca condotta dall’Istituto Ipsos Mori, si rileva che le maggiori preoccupazioni che attanagliano gli italiani non sono l’immigrazione e il terrorismo, come si potrebbe invece essere portati a pensare, ma disoccupazione, tasse e corruzione.
A cura di Charlotte Matteini
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disoccupazione

Quali sono le paure che preoccupano maggiormente gli italiani? Secondo un sondaggio condotto da Ipsos Mori tra il 26 agosto e il 9 settembre in 25 Paesi del mondo, la più grande preoccupazione non sarebbe affatto il terrorismo, come molti potrebbero pensare, ma la disoccupazione. In particolare, sarebbero gli spagnoli e gli italiani a guardare con grande timore alla situazione del mercato del lavoro: il 66% degli italiani intervistati, infatti, la inserisce nella terna delle preoccupazioni principali, sorpassando di quasi 30 punti percentuali la media mondiale, che si attesta invece al 38%, mentre in Spagna si tocca quota 70%. Insomma, la crisi in Italia e Spagna continua a fare molta paura.

Per quanto riguarda invece le altre preoccupazioni, invece, in Italia a farla da padrone sono le tasse: ben il 40% degli italiani intervistati, infatti, l'ha inserita nella terna delle paure più grandi, consegnando al Fisco lo scettro del secondo posto in classifica. Rispetto alla media mondiale, anche in questo caso, il dato è di parecchio più alto: negli altri Paesi del globo, infatti, le tasse vengono percepite come una preoccupazione solo dal 16% degli intervistati, che le inseriscono all'ottavo posto della classifica delle paure di cui hanno timore.

E la corruzione? Anch'essa va per la maggiore in Italia, anche se rispetto alle altre preoccupazioni, in questo caso la media mondiale risulta abbastanza omogenea: nel mondo è addirittura la seconda preoccupazione più percepita, rilevata nel 33% dei casi, mentre in Italia si attesta al 34%. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici o il terrorismo, rispettivamente solo il 7 e il 13% dei nostri connazionali li inseriscono in classifica, meno rispetto alla media mondiale, che invece si attesta al 10% per i cambiamenti climatici e al 21% per il terrorismo.

In particolare, poi, una domanda del questionario sottoposto dall'istituto demoscopico ha rivelato un altissimo grado di sfiducia e di preoccupazione per il futuro: "Le cose nel suo paese stanno andando nella direzione giusta o in quella sbagliata?", a questo quesito l'83% degli intervistati ha risposto che la direzione attuale sarebbe sbagliata, contro una media mondiale del 62% di risposte negative.

La classifica italiana, dunque, aggiornata all'ultimo rapporto, vede quindi al primo posto la disoccupazione con il 66% delle preferenze (+2% rispetto a luglio); le tasse 40% (+1%); la corruzione 34% (+2%); l'immigrazione 32% (+5%); la povertà e diseguaglianza 31%; la criminalità 20% (-6%); la salute 14% (+2%); il terrorismo 13% (-3%); l'istruzione 8% (+2%); il declino morale 8% (-4%); la conservazione dei programmi sociali 7% (-1%); le minacce all'ambiente 7% (+1%); l'estremismo 4% (-2%); l'inflazione 3% (+1%); il cambiamento climatico 3% (-1%); l'accesso al credito 2% e infine, in ultima posizione, l'obesità infantile pari all'1%.

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