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Due pescherecci italiani sequestrati dalla Marina Militare libica

I pescherecci fermati sono l'”Afrodite Pesca” con 6 uomini a bordo e il “Matteo Marrarino”, con sette uomini. Sui due natanti colpi di mitragliatore prima dell’irruzione a bordo dei libici.
A cura di Davide Falcioni
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Due navi da pesca salpate da Mazara del Vallo, in Sicilia sono state poste sotto sequestro nella tarda serata di ieri da motovedette della marina militare libica. A diffondere la notizia il sindaco della città del Trapanese, Nicola Cristaldi.

I pescherecci fermati sono l'"Afrodite Pesca" con 6 uomini a bordo e il "Matteo Marrarino", con sette uomini.  La prima, con una stazza di 140 tonnellate e comandata dal capitano Vincenzo Pellegrino, è di proprietà dell'omonima società dei fratelli Pellegrino; la seconda è della Mcv Pesca dell'armatore Vincenzo Asaro e vede al comando Alberto Figuccia. Stando a quanto rivelato dal primo cittadino di Mazara il sequestro sarebbe avvenuto a circa 29 miglia dalla costa libica di Derna. I libici avrebbero cominciato a sparare senza alcun preavviso, ha spiegato Cristaldi, causando danni alla cabina e alle attrezzature del motopesca Afrodite, ma fortunatamente non colpendo gli equipaggi che non risultano agli arresti.

I militari libici, saliti a bordo dei due pescherecci, hanno intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica, ordine che è stato rispettato. I due pescherecci sono arrivati in nottata al porto Ras Al Hilal. "Il sequestro – ha commentato il sindaco – è avvenuto in acque che illegittimamente ed unilateralmente la Libia considera proprie. Non possiamo accettare comportamenti di violenza da parte di Paesi rivieraschi che minacciano di intaccare la vocazione della cultura dell'accoglienza e del rispetto della nostra città. Sono certo che le Autorità diplomatiche italiane interverranno con urgenza. L'episodio è vissuto con angoscia dalla popolazione sia perché richiama il triste ricordo della detenzione subita dai nostri pescatori negli passati nelle carceri libiche, sia perché i nostri natanti illecitamente sequestrati dalla Libia non hanno fatto più ritorno a Mazara e sono stati lasciati in abbandono come nel caso del motopesca Damiela L. sequestrato sei anni fa".

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